Giugno, tempo di dimissioni: Alessandro Bonacchi si dimette da segretario provinciale di Rifondazione Comunista e lascia il suo ruolo di responsabile della giovanile di Italia Viva anche il ventisettenne Paolo Coscione.
Bonacchi, conosciuto in città anche come Spippolo, è militante e dirigente locale di Rifondazione dal 2001 e si è candidato in più tornate elettorali, dalle amministrative (per il consiglio comunale) alle politiche (quelle del 2018). In un lungo comunicato spiega come la sua lettera di dimissioni sia arrivata “a seguito della sfiducia ricevuta con la mozione presentata al Comitato Politico Federale il 9 maggio e approvata in maggioranza”. “Alcuni del gruppo dirigente della federazione pratese – scrive Bonacchi – hanno preferito proseguire nell’organizzazione di iniziative per altre forze esterne a Rifondazione Comunista tentando di relegare il partito localmente in un pertugio settario ed autoreferenziale, in una nicchia nella quale il dialogo per la costruzione di un’alternativa fosse possibile solo con altri soggetti autoreferenziali, in un settarismo che già Lenin stigmatizzava negli scritti dell’Aprile 1920”. Lascia l’incarico, dunque, Bonacchi che spiega di aver sempre portato avanti da segretario la missione di far dialogare Rifondazione Comunista “con altre forze politiche e sociali”.
Anche Paolo Coscione è in aperto dissenso con la dirigenza del suo (ex partito), Italia Viva e perciò ha restituito la tessera presa nel maggio 2020: “Italia Viva è un personaggio in cerca d’autore – esordisce Coscione -; mi sono dimesso prima di tutto perché non è nato l’agognato Terzo polo e poi perché IV a Prato non ha una linea politica coerente, sta nella maggioranza e attacca continuamente il Pd. Deve capire cosa vuole fare da grande”.