13 Luglio 2023

Beste cresce ancora: acquistato lo storico Lanificio Arca

A settembre nascerà la nuova divisione filati


Beste cresce ancora. L’azienda dei fratelli Giovanni e Matteo Santi, che nei mesi scorsi si è fusa col gruppo torinese Holding Moda che ha rilevato il 51% delle quote della ditta pratese, ha infatti recentemente acquisito il Lanificio Arca. Si tratta di un’azienda d’eccellenza nella produzione di accessori, quali foulard, sciarpe e coperte, realizzati dai telati a navetta e dall’esperienza di una decina di operatori altamente specializzati. “Con questa acquisizione il nostro obiettivo è quello di continuare nel variegare la nostra offerta e soddisfare così sempre di più i clienti – spiega Giovanni Santi -. I clienti potranno quindi comprare da Beste tessuti, capi, e da ora anche accessori, sempre di elevata qualità”.

Proseguono dunque le aggregazioni in casa Beste, che già nel 2022 aveva acquisito il lanificio TexCo di Montemurlo e nel 2023 la Tessitura Serena. Un obiettivo, quello di promuovere la sinergia tra imprese, lanciato con forza da Giovanni Santi tre anni fa durante una diretta della trasmissione di attualità Parliamoci chiaro. Soddisfatto di questa fusione Marco Cini del Lanificio Arca: “Beste è un’azienda che segue un percorso molto interessante parallelo al nostro, anche se noi siamo un’azienda molto piccola e molto concentrata su un prodotto di alto livello, ma di livello artigianale. Quindi in un contenitore così, noi andiamo a comporre un tassello di un puzzle molto ben articolato, che guarda al futuro con una visione nuova e veramente futuristica, con le radici nel passato”.

Le novità in casa Beste non finiscono qui. A settembre verrà fatta un’ulteriore divisione dell’azienda: a quelle tessuti, abbigliamento e beredo, legata quest’ultima alla raccolta e al recupero degli scarti tessili, si aggiungerà infatti la divisione filati. Si tratta nello specifico di filati di origine cotoniera, totalmente organici e tracciabili. A tal proposito Beste ha già fatto un accordo con un coltivatore in Giamaica, che in esclusiva per l’azienda pratese coltiverà per 33 acri il cotone Sea Island, considerato il cashmere del cotone. “Partiremo dalla produzione della fibra, quindi dalle fattorie dove viene coltivato il cotone, che sono negli Stati Uniti, in Giamaica, Egitto, Israele e Grecia, e venderemo filati con questa caratteristica, ovvero tracciabilità e sostenibilità – spiega ancora Santi -. Un concetto molto sostenibile che ci permetterà di essere gli unici, in questo momento, ad offrire ai nostri clienti una garanzia di questo tipo”.