Decine di lavoratori con addosso una maglia bianca con scritto “Sostegno a RL2” e striscioni con “Vogliamo lavorare” hanno sfilato per il centro di Firenze per chiedere di tornare a lavoro nel magazzino di Campi Bisenzio. Si tratta della ‘manifestazione anti-sciopero’ dei dipendenti di RL2, società a cui Mondo Convenienza ha affidato servizi attraverso un contratto d’appalto.
Ormai da diversi giorni alcuni facchini e autisti della RL2, aderenti a Sì Cobas, sono in sciopero e in presidio davanti al magazzino di Mondo Convenienza, impedendo, spiegano i dipendenti RL2, di portare avanti l’attività aziendale.
“Venti lavoratori su 160 bloccano l’attività lavorativa di tutto il deposito di Campi Bisenzio dal 10 di maggio scorso – spiega Valentina Ferrera, dipendente di RL2 .- Quelli che protestano qui oggi sono i lavoratori di Campi Bisenzio e non solo perché l’azienda ha 800 dipendenti sul territorio. Loro hanno chiesto all’azienda di intervenire per far sentire la loro voce perché ad oggi non gli è permesso lavorare. Noi – aggiunge la dipendente – siamo un’azienda che si occupa di global service, ecco perché non applichiamo il contratto del trasporto che loro vogliono perché non sarebbe in linea con l’attività dell’azienda”.
I facchini e gli autisti di Sì Cobas, conclude, “si sono messi davanti ai cancelli e non fanno uscire nessun mezzo e quando abbiamo tentato di uscire sono diventati violenti e abbiamo mezzi rovinati. E’ una questione lontana dal libero sciopero, è un diritto dei lavoratori scioperare, ma è diritti di tutti gli altri di lavorare”.
Da parte sua il Si Cobas, parla di manifestazione “inscenata dall’azienda” “radunando a Firenze capi e capetti ed un pugno di lavoratori dagli appalti Mondo Convenienza di tutto il centro-nord Italia”. Si Cobas comunica il proseguimento dello sciopero e l’allargarsi della protesta, con l’entrata in agitazione anche dei lavoratori dell’appalto Mondo Convenienza di Roma.
“Da oggi – prosegue il coordinatore Si Cobas Luca Toscano – davanti ai cancelli di Mondo Convenienza c’è uno striscione che recita: ‘la nostra for-za è che non abbiamo prezzo’. Invece che perdere tempo in inutili iniziative come quella di oggi, l’azienda farebbe bene a sedersi al tavolo con i rappre-sentanti dei lavoratori per trovare un accordo.
