16 Giugno 2023

Mercati e mercatini si svuotano di ambulanti: l’allarme di Confesercenti

In due anni perso quasi l'8% delle attività. Il calo riguarda tutti i settori merceologici


Mercati e mercatini si svuotano, non di clienti ma di operatori. A lanciare l’allarme è ANVA, l’associazione che riunisce le imprese del commercio ambulante di Confesercenti, che ha presentato nei giorni scorsi al Parlamentino del Ministero per le Imprese ed il Made in Italy “Mercati appesi a un filo”, uno studio di approfondimento sulle dinamiche e le prospettive della forma più antica di commercio.
In due anni (2020-2022), le imprese del commercio su aree pubbliche sono passate da oltre 176mila a poco più di 162mila, per un calo totale di 14mila attività (-7,9%), al ritmo di circa 19 operatori spariti al giorno. Inoltre la dinamica delle imprese del commercio a dettaglio su aree pubbliche varia fortemente tra operatori italiani e stranieri. Le italiane diminuiscono di circa il 25% le straniere aumentano di poco meno del 10%. Il dato che esemplifica questo andamento è il valore del posteggio in 10 anni con un calo generalizzato del 63%.

Anche nel territorio pratese è il dato che emerge non solo mercato del lunedì ma anche nei mercatini rionali ed in quelli dei comuni della provincia. Il calo riguarda tutti i settori merceologici: particolarmente rilevanti i crolli delle imprese ambulanti di prodotti alimentari e bevande. Ancora peggio fa il commercio di prodotti tessili: una tipologia un tempo centrale nei mercatini – che erano un vero e proprio ‘centro di trasmissione’ della moda – e che invece negli ultimi due anni hanno una flessione del 10%.Le uniche attività del commercio pubblico in controtendenza sono quelle di ristorazione ambulante che in questi due anni mettono a segno una crescita.

La riduzione delle imprese del commercio ambulante è dovuta non solo all’aumento delle chiusure, ma anche al rallentamento delle nuove aperture. Se il trend degli ultimi due anni si mantenesse inalterato, già nel 2025 non ci sarebbero più nuove iscrizioni. I dati presentati sono allarmanti e rassicuranti allo stesso tempo. Rassicuranti perché gli italiani amano ancora mercati e mercatini, dove trovano servizio e anche convenienza. Allarmano, invece, i segnali di cedimento della rete del commercio su aree pubbliche, a partire dalle tante imprese sparite. “Un fenomeno – spiega il presidente di Anva Confesercenti Prato, Massimo Castellani – dovuto a diversi fattori: innanzitutto lo shock della pandemia, che però si è sommato alle fragilità preesistenti causate dall’incertezza di natura normativa. Un nodo che da oltre 10 anni non è mai stato sciolto: il recepimento della direttiva Bolkestein che e’ del 2010 e ad oggi, 2023 fa ancora vivere in incertezza gli operatori. L’inclusione dei mercati nel Made In Italy, per cui l’attuale governo sembra sia disponibile, ci lascia sperare in una ripartenza degli investimenti nelle strutture e sulla sicurezza. Il nostro auspicio è di avere, ora, un quadro di certezze che possa dare avvio al rilancio del comparto”.

Da parte sua, Lucia Nocentini, coordinatrice degli ambulanti di Confesercenti Prato, sottolinea: “Nonostante tutto mercati e mercatini resistono e accolgono ogni giorno centinaia di migliaia di clienti affezionati. Sono un patrimonio sociale ed economico, un punto di aggregazione e di offerta di servizio alla cittadinanza”. “Una forma di commercio è destinata a scomparire? Noi crediamo di no – concludono Castellani e Nocentini – crediamo che ci sia una speranza di rilancio, soprattutto alla luce del rinnovato interesse da parte delle istituzioni, che ha portato all’inserimento dei mercati nel DDL Made in Italy. Ora, però, è necessario agire. Le proposte di ANVA Confesercenti sono: porre fine al perdurare dello stato di incertezza normativa, agire contro illegalità e abusivismo, fiscalità di vantaggio e riduzione
tariffe locali, formazione degli operatori”.