E’ particolarmente nutrito il plotone delle imprese pratesi presenti a ITMA (8-14 giugno): la collocazione della fiera quadriennale del meccanotessile di nuovo in Italia, a Milano (dove si era tenuta anche l’edizione 2015), ha favorito la partecipazione delle imprese del territorio. Sono infatti 29 le imprese meccanotessili espositrici – per lo più finali ma anche produttrici di componentistica specifica per il settore – con sede nel distretto pratese, cui si sommano altre 18 imprese anch’esse presenti in fiera perché appartenenti a settori contigui come il tessile o comunque legati al meccanotessile, dalla meccanica generale alla plastica, dalla chimica alla consulenza informatica e tecnologica.
“Partecipiamo alla fiera con la determinazione e l’ottimismo che nascono dalla consapevolezza del buon lavoro che abbiamo fatto in questi anni – commenta Massimo Becheri, coordinatore del gruppo Meccanotessile della sezione Metalmeccanica di Confindustria Toscana Nord -. Gli investimenti in innovazione non si sono mai fermati, nemmeno nei momenti più critici, così come l’attenzione per le risorse umane, le competenze, la sicurezza, l’efficienza e il servizio al cliente in tutte le fasi compresa la post vendita. Il meccanotessile pratese ha le carte in regola per proporsi efficacemente alla clientela internazionale.”
Le imprese produttrici finali di macchine per l’industria tessile del distretto pratese sono 30 per un totale di 500 addetti; il fatturato aggregato ammontava nel 2021 (ultimo anno di cui si dispone del dato solido) a 145 milioni di euro. Ai produttori veri e propri si aggiungono altre 60 officine con 230 occupati ulteriori: per lo più imprese artigiane, che comprendono sia piccoli produttori di componentistica per il meccanotessile che riparatori specializzati. Il settore meccanotessile, fortemente innovativo, si avvale in alcune fasi della produzione della collaborazione di aziende dell’elettronica e del terziario avanzato, oltre che della meccanica generale e di altri settori manifatturieri. Le macchine per finissaggio, filatura, torcitura, produzione di tessuti non tessuti sono i principali comparti della produzione meccanotessile del distretto pratese.
Dopo aver sperimentato un crollo dei ricavi del -17% nel 2020, il settore ha recuperato fino a superare nel 2021 il picco pre-covid (2017) con un aumento del fatturato del 35% sul 2020. Circa tre quarti delle imprese più strutturate hanno superato i livelli 2019, in media di dieci punti percentuali; le esportazioni sono cresciute fino a 95 milioni di euro. Il settore è fortemente internazionalizzato; il peso medio annuo dei mercati esteri sul fatturato totale oscilla, in linea generale, tra il 60% e il 70%, con punte aziendali del 95%-100%.
Il 2022 ha registrato una crescita della produzione industriale del +6,6%, con valore delle esportazioni stabile (93 milioni di euro, -2% sul 2021).
Il contenuto rallentamento nella produzione registrato nel 1° trimestre 2023 dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord (-1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) è probabilmente legato proprio all’imminenza di ITMA, con le sue aspettative di novità che focalizzano sulla fiera, posticipandola, l’attenzione dei potenziali acquirenti. Che le dinamiche commerciali del meccanotessile siano condizionate in positivo dalle aspettative per ITMA emerge da un altro dato della rilevazione, quello delle previsioni per gli ordini dall’estero nel trimestre in corso: il saldo fra ottimisti e pessimisti segna infatti +34,8. Nell’export la maggior quota spetta ai mercati dei paesi europei, soprattutto extra UE, che da soli valgono il 40% del totale; a seguire, pressoché equivalenti intorno al 28%, America e Asia. Il singolo paese di maggior rilevanza come mercato di sbocco del meccanotessile pratese sono gli Stati Uniti (13% del totale); a seguire la Turchia (7,9%), l’India (6,7%), la Cina (4,9%) e la Russia (4,8%), quindi Francia, Brasile e Pakistan (questi ultimi uguali o di poco superiori al 4%) (dati sull’export: elaborazioni Centro Studi CTN su dati Coeweb, anno 2022).
“Il futuro potrà portare opportunità interessanti al nostro settore – conclude Massimo Becheri -. L’evoluzione che sta vivendo il tessile è alimentata anche dal meccanotessile e a sua volta ne stimola lo sviluppo. Un tema su tutti: quello della sostenibilità. Su questo piano si è già fatto moltissimo nella progettazione delle macchine, sia sul piano dell’ottimizzazione dei consumi energetici sia come proposte per il riciclo dei materiali: ma la ricerca continua e porterà a nuovi risultati. Siamo pronti a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno per favorire la ricerca e lo sviluppo del settore, inclusi i bandi in via di definizione a livello regionale sui nuovi fondi strutturali. Ci proponiamo alle istituzioni, così come alle giovani generazioni che vorremmo sempre più presenti in azienda, come imprese di eccellenza da considerare come driver della crescita dell’economia del territorio.”