Due borse di studio per studenti universitari, il nuovo bando della Fondazione Biti

Sono di 2500 euro ciascuna a disposizione di giovani pratesi meritevoli ma in difficoltà economiche. Tutte le informazioni sul nuovo sito web


«Grazie al dono dei fratelli Biti mi sono laureata e sto facendo il dottorato, il mio impegno sarà quello di condividere le conoscenze acquisite, che non sono un bene privato, ma sono a servizio della comunità». Maria Rita Paratore, 26 anni, è uno dei «frutti» della Fondazione Gianni e Fiora Biti di Prato, che dal 2006 supporta gli studenti universitari meritevoli che hanno bisogno di un sostegno economico per poter proseguire nel loro percorso di studi. Come lei ci sono i gemelli Mathew e George Jose Pollayil, nati in India ma pratesi a tutti gli effetti, perché qui vivono con la famiglia e qui, al conservatorio di San Niccolò, hanno iniziato il loro percorso di formazione. Oggi sono due brillanti ingegneri biomedici specializzati nella robotica e nell’automazione, con un dottorato raggiunto con il massimo dei voti all’Istituto italiano di tecnologia a Pisa e all’Agenzia spaziale tedesca a Monaco. «Il nostro sogno? – afferma Mathew – è quello di creare un cambiamento positivo e concreto per le persone attraverso la robotica». Anche loro sono stati sostenuti e incoraggiati dalla Fondazione Biti con le borse di studio, rinnovate annualmente nel loro periodo universitario.

«Anche per il 2023-2024 confermiamo il nostro impegno a favore degli studenti pratesi con due nuove borse di studio», dice Irene Sanesi, presidente della Fondazione Scuole Cattoliche Gianni e Fiora Biti. Con un evento pubblico, l’ente, nato dopo il lascito dei due fratelli al vescovo di Prato, ha presentato l’apertura del proprio sito web e lanciato il nuovo bando, consistente in due borse di studio dal valore di 2500 euro ciascuna. «Il nuovo portale della Fondazione è pensato per far conoscere alla città il ruolo e la realtà della Fondazione – spiega Irene Sanesi –, non c’è solo la volontà di agire con trasparenza, ma il desiderio di dar voce ai nostri borsisti in modo da raggiungere i giovani e far conoscere loro questa opportunità». Nel sito web infatti c’è una apposita sezione video nella quale alcuni giovani sostenuti dalla Fondazione raccontano la loro esperienza.

 

La presidente Sanesi al centro con i borsisti e i partecipanti all’evento di lancio del bando

 

«A Gianni e Fiora Biti, coppia di fratelli illuminati, va riconosciuto il merito e l’intuito di aver voluto investire nei giovani – dice il vescovo di Prato Giovanni Nerbini –, la cui intelligenza e creatività costituiranno un bene prezioso per tutta la società pratese». Insieme al Vescovo, all’evento di presentazione del bando e del nuovo sito web, erano presenti il presidente della Provincia Simone Calamai, l’assessore alla pubblica istruzione Ilaria Santi, la presidente del Pin Daniela Toccafondi, il coordinatore delle scuole cattoliche di Prato don Serafino Romeo e il primo presidente della Fondazione Biti, Roberto Faggi, che ha avuto il compito di ricordare la storia di questa preziosa iniziativa. «Le borse che abbiamo concesso – osserva Faggi – non sono per i geni, ma per gli studenti meritevoli che hanno bisogno; ascoltare le loro testimonianze ci fa capire che Gianni e Fiora Biti hanno fatto del bene vero ai figli di questa città».

Il nuovo bando. Come detto sono due le borse di studio in palio per l’anno 2023-2024. Come ha spiegato Edoardo Gori presentando il nuovo bando: i destinatari sono studenti iscritti al primo anno e per la prima volta all’Università. Devono avere meno di 23 anni, essere residente a Prato e avere un Isee familiare non superiore a 30mila euro. Per partecipare occorre inviare la domanda entro e non oltre il 31 ottobre. Le borse sono rinnovabili annualmente e possono durare per tutto il percorso universitario a queste condizioni: lo studente deve aver assolto almeno l’80% dei crediti formativi previsti dal piano di studi e aver conseguito una media non inferiore a 24 trentesimi.
Dal 2007 a oggi sono state erogate ventiquattro borse di studio per un totale di 197mila euro. Sono quattordici gli studenti laureati grazie al sostegno costante della Fondazione. Per informazioni consultare il sito fondazionebiti.it.

 

Roberto Faggi con i gemelli George e Mathew

 

Non solo studenti, ma anche scuole paritarie e corsi di formazione per docenti. Notevole e fondamentale è anche il contributo che la Fondazione Biti destina alle scuole paritarie cattoliche di Prato. In diciassette anni sono stati erogati oltre un milione e duecentomila euro a venticinque istituti. «Non sono stati contributi a pioggia, distribuiti per ripianare i debiti – tiene a precisare Roberto Faggi – ma soldi donati per investire nelle innovazioni, oppure per integrare le rette degli alunni bisognosi».
Importanti e apprezzate le opportunità formative per i docenti, non solo delle scuole cattoliche, promosse dalla Fondazione come momento di crescita professionale e scambio di esperienze educative. Queste iniziative sono state attivate attraverso una stretta collaborazione con l’Università di Firenze e con agenzie formative specializzate.