A Montemurlo prende il via sabato 13 maggio Storia e vigneti nella collina delle meraviglie, un progetto voluto dal Comune in collaborazione con la Fondazione Cdse, per valorizzare la produzione locale del vino e la storia del paesaggio della collina. Il primo appuntamento è previsto sabato 13 maggio con una passeggiata che porterà i visitatori alla scoperta della collina di Montemurlo fino al piccolo borgo di Cicignano, dove si trova Vanempo- Azienda agricola Poggio di Cicignano, la cantina di Michele Sacchetti. Qui si svolgerà una degustazione con tre calici di vino, accompagnati da una selezione di affettati misti, pane e schiacciata. Il ritrovo è previsto alle ore 10.30 ritrovo in piazza Castello alla Rocca. In caso di maltempo la cantina potrà essere raggiunta con mezzi propri. L’evento è su prenotazione scrivendo a promo.cultura@comune.montemurlo.po.it o mandando un messaggio whatsapp al numero 338.4933908. Il costo della degustazione è 15 euro.
Il progetto Storia e vigneti nella collina delle meraviglie prevede vari appuntamenti che culmineranno in un evento finale in autunno a Villa Giamari con produttori vinicoli locali e toscani, come spiega l’assessore alla cultura e promozione del territorio, Giuseppe Forastiero: «L’obbiettivo della collina delle meraviglie è quello di far conoscere il nostro territorio. Dopo il successo delle passeggiate della scorsa estate, quest’anno abbiamo voluto caratterizzare le iniziative della collina delle meraviglie sul tema del vino legato all’arte e al territorio. Abbiamo produttori vinicoli che stanno facendo un grande lavoro e quindi ci faceva piacere farli conoscere e promuoverli insieme al paesaggio che contribuiscono a curare e preservare con il loro lavoro. Un turismo che a Montemurlo spazia a 360 gradi, dai tour in fabbrica, alle passeggiate in collina alla scoperta del vino».
Le iniziative proseguono sabato 27 maggio alle ore 15,30 con La Via delle Rocche e il vino nel Medioevo con una visita guidata al castello della Rocca e un approfondimento su come veniva prodotto e gustato il vino nel Medioevo.
«Diamo il via a questo bel programma di iniziative nell’ottica della valorizzazione dell’incredibile paesaggio della collina montemulese fatto di storia, memoria, bellezze naturalistiche ed eccellenze eno-gastronomiche. – sottolinea Alessia Cecconi, direttrice della Fondazione Cdse- Un polmone verde alle spalle di Montemurlo, caratterizzato da un mosaico di uliveti e vigneti, da cui nascono vini di qualità apprezzati in tutto il mondo».
La prima delle passeggiate dedicate al vino farà tappa da Vanempo -azienda agricola Poggio di Cicignano della famiglia Sacchetti. Vanempo, nome insolito creato dalla fantasia di Michele Sacchetti dalla fusione di due parole avanza tempo, nasce circa 15 anni fa da una piccola produzione per uso familiare, fatta appunto nei momenti liberi, e presto si evolve fino alla creazione di sei diverse tipologie di vino biologico. Michele Sacchetti, subito decide di adottare per le produzioni esistenti di olio e vino i principi e i valori dellagricoltura biodinamica e di puntare esclusivamente su vini di alta qualità. «La produzione dei nostri vini è basata sulla cura del terreno e delle piante seguendo il loro ciclo naturale, senza contaminarli con agenti antagonisti che potrebbero risultare dannosi sul lungo termine – spiega Sacchetti -. L’insieme di queste pratiche è molto importante per realizzare vini certificati biologici e biodinamici». Tutte da scoprire le etichette dei vini legate al mondo dell’arte come quella creata da Skim, alias di Francesco Forconi, artista toscano che dipinge il suo “caos armonico” anche sulle bottiglie del vino che portano il suo nome.«Per sensibilità personale ritengo che sia importante abbinare il vino all’arte e Vanempo ha avviato delle collaborazioni importanti con artisti come Skim. Tutte le nostre etichette s’ispirano ad un principio di naturalità e per ogni tipo di vigneto la grafica e l’arte possono aiutare il consumatore a capire meglio il pensiero e la filosofia che sta dietro ai nostri vini» Vanempo, per una scelta quasi casuale legata ad amicizie personali di Sacchetti, esporta il 90% della propria produzione all’estero e vanta mercati consolidati in Nord America, Corea, Giappone, Nord Europa ed è forse meno conosciuto sul territorio, anche se qualcosa sta cambiando anche in questo senso: «L’iniziativa è molto importante perché fa sì che si possano conoscere le realtà vinicole del territorio», conclude Sacchetti.