Nel 1° trimestre 2023 la produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato ha segnato il passo: è quanto emerge dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord, che come sempre ha preso in esame un campione rappresentativo di imprese.
Rispetto allo stesso periodo del 2022 l’andamento è a quota +0,3%, all’insegna quindi della stabilità e sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Piuttosto omogenee, distanziate fra di loro al massimo di un punto percentuale, le prestazioni delle tre province.
Prato è esattamente in linea con la media dell’intero territorio di Confindustria Toscana Nord: +0,3%. Un valore complessivo che comunque nasce da prestazioni settoriali non uniformi. Il tessile con -2,1% viene da un 2022 che può dirsi un anno buono; le previsioni per il trimestre in corso erano al momento della rilevazione con saldo positivo (+9,9) fra ottimisti e pessimisti, con punte per le previsioni di ordini provenienti dall’estero. Segno lievemente negativo, -1,1%, per la produzione metalmeccanica, che viene da anni di ottime prestazioni. I risultati di gran lunga più positivi sono quelli dell’abbigliamento e maglieria, che dopo un 4° trimestre 2022 opaco (-4,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), effettua nel 1° trimestre 2023 un balzo in avanti di +15,9%, con ulteriori aspettative di aumento della produzione nel trimestre in corso. “Quello che stiamo vivendo è un momento di incertezza e di transizione, condizionato dalle dinamiche costi-prezzi, dall’inflazione, da fattori molteplici che frenano i mercati. Le prestazioni delle imprese Prato in un momento particolarmente complicato per il settore moda possono dirsi all’altezza della situazione” ha commentato la vice presidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli.