Sarà intitolata a Paolo Diani la sala centrale del Centro Operativo Comunale della Protezione Civile di Prato, in via Alessandro Lazzerini 58. La decisione, approvata dalla giunta comunale a quasi un anno dalla scomparsa dello storico volontario, intende rendere omaggio alla sua memoria e al suo costante impegno e attività alla Protezione Civile. Così, entro giovedì 8 giugno, giorno in cui cade l’anniversario della morte, la Sala Operativa del C.O.C. porterà il suo nome.
“Anche in questi giorni, davanti a quello che sta accadendo in Emilia Romagna, vediamo quanto sia fondamentale il ruolo dei volontari di Protezione Civile – afferma il sindaco Matteo Biffoni -. Paolo Diani per anni è stato punto di riferimento di quel mondo fatto di donne e uomini che sapevano di trovare in lui un uomo di cuore, capace di trovare sempre una soluzione, autorevole ma mai autoritario. Una persona unica”.
Paolo Diani rappresentava l’anello di congiunzione fra il mondo del volontariato e le diverse amministrazioni pubbliche per le quali ha prestato la propria opera, prima fra tutte il Comune di Prato nel quale, dalla costituzione dell’Unità Operativa Protezione Civile, ha sempre rivestito fino a pochissimi giorni prima della sua morte -l’8 giugno 2022- il ruolo di coordinatore unico di tutte le associazioni cittadine di Protezione Civile regolarmente iscritte negli elenchi della Regione Toscana. Sempre a Prato fondò la “Colonna Operativa Città di Prato”, embrione del coordinamento di tutte le associazioni del volontariato con indirizzi di Protezione Civile presenti sul territorio cittadino, primo nucleo di quello che successivamente sarà identificato come C.O.M. (Centro Operativo Misto), il quale per la prima volta vedeva una cooperazione tra il volontariato e le istituzioni deputate a intervenire in soccorso a popolazioni colpite da eventi catastrofici. Storico responsabile del volontariato di Protezione Civile della città e Capo Guardia d’Onore alla Memoria, ha rappresentato il punto di riferimento indiscusso dell’intero mondo associativo dove fin da giovane ha assunto ruoli di primaria importanza, sia a carattere locale che nazionale e internazionale, nella gestione e nell’organizzazione di eventi calamitosi e non. Tra questi si ricorda il suo impegno per il terremoto dell’Irpinia del 1980, per la strage dell’Italicus a Vernio del 1984, per il terremoto in Umbria a Marche nel 1997, a Durazzo nel 1999 dove fu responsabile del campo di accoglienza dei profughi kosovari, nel 2002 come referente del campo di accoglienza di Prato allestito per il Social Forum Europeo, nel 2004-2005 referente per l’allestimento di un campo di accoglienza terremotati in Sri Lanka dopo il maremoto nell’Oceano Indiano, nel 2005 a Roma come coordinatore per le Misericordie d’Italia del servizio di assistenza alla popolazione e responsabile dell’Ufficio Gestione delle Emergenze di Massa delle Misericordie d’Italia, nel 2006 responsabile a Campi Bisenzio del campo di accoglienza per la Conferenza nazionale delle Misericordie d’Italia, nel 2007 a Roma quando coordinò le Misericordie d’Italia per l’incontro del volontariato nazionale con il Papa Benedetto XVI, nel 2008 direttore dell’Ufficio Gestione delle Emergenze di Massa delle Misericordie d’Italia e membro dell’Unità di Crisi del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2009 per il terremoto dell’Aquila in occasione del quale fu coordinatore nazionale di tutti i campi di accoglienza allestiti nel cratere sismico e molti altri incarichi negli anni seguenti.