Sono 47 le persone che nell’arco di 14 mesi dal gennaio 2022 al febbraio 2023 si sono rivolte allo sportello antitratta del Comune di Prato contro lo sfruttamento lavorativo, 46 uomini e una donna, tra cui molti pakistani e bengalesi, ma anche africani subsahariani e 3 cinesi, impiegati senza nessuna tutela, né contratto, né giorni di riposo da aziende cinesi del Macrolotto Zero, 1 e 2: 26 confezioni, 13 pronto moda e 3 stamperie, ma anche stirerie, maglierie e pelletterie.
Dalle segnalazioni sono scaturiti 19 procedimenti penali aperti dalla Procura della Repubblica di Prato, frutto di indagini lunghe e difficili su un fenomeno molto diffuso ma che rimane sommerso per la difficoltà di raccogliere le prove e la reticenza delle vittime, per cui spesso il lavoro diventa un’arma di ricatto in mano ai proprietari delle aziende.
Tutti però hanno ricevuto aiuto a più livelli grazie alla stretta collaborazione della Rete Antitratta Satis e dei progetti di accoglienza.
A queste denunce si aggiungono le segnalazioni qualificate dei sindacati, in tutto una quindicina.
Un lavoro faticoso quindi quello che sta dietro ad ogni caso: le indagini devono appurare se il datore di lavoro si approfitta dello stato di bisogno del lavoratore sfruttato e devono verificare (oltre all’identità del titolare di fatto della ditta, spesso schermato da prestanome) la sussistenza tutta una serie di indici di sfruttamento.
Nel 2022 la Asl Toscana Centro per il piano Lavoro Sicuro ha eseguito 1.500 controlli sui luoghi di lavoro a Prato, di cui una parte per lo sfruttamento lavorativo attraverso il proprio Nucleo specializzato, ovvero il 50% di tutti i controlli eseguiti sul territorio da tutte le Forze dell’ordine.
Presto 10 nuovi ispettori in forza alla Asl per le indagini sullo sfruttamento lavorativo
L’auspicio per quest’anno è che al Progetto Lavoro Sicuro della Regione Toscana si uniscano altri 10 ispettori provenienti dal progetto nazionale SOLeIl di orientamento al lavoro, che si aggiungerebbero ai 40 ispettori in tutto dell’Unità Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto al Nucleo Specializzato antisfruttamento – costola del Piano Lavoro Sicuro – che oggi conta solo tre componenti a fronte di migliaia di imprese nel territorio di Prato e dell’Asl Toscana Centro. I 10 ispettori saranno assunti entro fine anno, attingendo a graduatorie già aperte, con contratti a tempo determinato di due anni.
Sono questi alcuni dei dati più significativi presentati stamani nell’incontro di monitoraggio sul Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di sfruttamento lavorativo e di tutela delle vittime tra Comune di Prato, Procura della Repubblica, Regione Toscana, Asl Toscana Centro, sindacati, Sistema Antitratta Satis e Centro di ricerca universitario L’altro diritto, rinnovato il 1° dicembre 2021 , anniversario dell’incendio al Teresa Moda di via Toscana, nel cuore del Macrolotto, dove il 1° dicembre 2013 morirono 7 operai cinesi (cinque uomini e due donne) che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le taglia e cuci.
Stamani erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, il Procuratore della Repubblica di Prato Giuseppe Nicolosi, l’assessore ai Diritti di cittadinanza Simone Mangani, il Direttore dell’Unità Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl Toscana Centro Luigi Mauro, il coordinatore del gruppo specializzato Prevenzione e contrasto ai fenomeni di sfruttamento lavorativo Vito Cascarano, Mauro Abbarchi del Dipartimento Prevenzione dell’Asl Toscana Centro, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, della Rete Satis, la presidente e il direttore del Centro di Ricerca su carcere, marginalità e devianza “L’altro diritto” Sofia Ciuffoletti e Emilio Santoro e Andrea Cagioni, ricercatore della cooperativa sociale C.A.T., che si occupa di diritti di cittadinanza, inclusione sociale e sostegno alle fasce deboli e che gestisce anche lo sportello antisfruttamento presso l’assessorato all’Immigrazione del Comune in via Roma.
“I numeri e l’attività svolta in questi 9 anni, a partire dal 2014, dimostrano che patti interistituzionali come questo funzionano molto bene e danno origine ad indagini importanti e complesse – ha detto il Procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi – E’ necessario che proseguano anche negli anni a venire con la stessa professionalità e lo stesso impegno” “Una collaborazione di questo tipo non è certo scontata ed è un unicum in Italia – ha aggiunto l’assessore Simone Mangani -. Lo Sportello antisfruttamento e il lavoro eseguito dalla rete toscana antitratta SATIS rappresentano risultati molto importanti perché danno nuove prospettiva di vita e di aiuto concreto a chi viene da situazioni drammatiche e si trova in condizione di sfruttamento lavorativo o sessuale”.
Come evidenziato dalla Asl e dagli operatori dello Sportello pratese, il fenomeno dello sfruttamento lavorativo è nettamente concentrato nelle aziende del tessile e dell’abbigliamento, pari al 75% delle imprese censite, per la maggioranza confezioni, stamperie e pelletterie. Gli altri settori produttivi interessati sono agricoltura, logistica e ristorazione.
Gli accessi allo Sportello di via Roma sono principalmente da cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno oppure scaduto (15%);
in 26 casi è denunciata la mancanza del giorno di riposo (2/3);
in 15 casi la mancanza di un contratto (1/3);
in 7 casi di condizioni negative di salute e sicurezza;
in 16 casi episodi di abusi, minacce o intimidazioni.