Ancora una volta Prato ha dimostrato il suo cuore generoso: sabato pomeriggio l’asta dei 53 acquerelli realizzati da Giuseppe Moretti durante il primo lockdown, i cui proventi sono stati destinati alla CUI (Cooperativa Unitaria Invalidi), è stata un vero successo. Tanti i presenti nella sala ovale di Palazzo Buonamici, motivati dalla solidarietà e da un’attenzione speciale per le opere di Moretti che raccontano una città silenziosa ed emozionante, in cui le facciate di vecchie fabbriche, antiche mura, preziosi monumenti vengono restituiti con affetto e raffinata tecnica. Il simpaticissimo Francesco Ciampi, nel suo ruolo di abile battitore, è riuscito a raccogliere a favore della CUI oltre 8 mila euro. Sono andate a ruba le immagini delle vecchie fabbriche, dall’Anonima Calamai alla Santa Chiara, i disegni delle chiese e dei palazzi, le porte d’ingresso alla città storica. È stato un abbraccio concreto e affettuoso da parte di tutti alla cooperativa che dal 1975 si occupa di persone diversamente abili che ha visto uniti anche il presidente della Provincia, Simone Calamai, il sindaco Matteo Biffoni, il vicesindaco Simone Faggi e la consigliera regionale Ilaria Bugetti. Nell’occasione Giuseppe Moretti ha donato un acquerello dedicato a Palazzo Pretorio al sindaco Biffoni.
“Per noi è stata una grande emozione, davvero non ci aspettavamo tanta generosità – ha commentato commossa la presidente di CUI, Ambra Giorgi – ringraziamo prima di tutti Giuseppe Moretti per il suo gesto pieno d’affetto, tutti coloro che hanno voluto partecipare con entusiasmo, le istituzioni che ci sono sempre vicine. Utilizzeremo le risorse raccolte per progetti speciali, come l’acquisto di lavagne interattive multimediali e attività di danzaterapia”.
La mostra Prato in particolare, con la successiva asta, è nata durante il primo lockdown quando Moretti, che è anche presidente dell’Associazione ex allievi del Buzzi, ha ritrovato una vecchia scatola di acquerelli, ha ripreso a disegnare e ha promesso a sé stesso – una volta usciti dal tunnel della pandemia – di offrire in beneficienza le sue opere