Venti anni per il killer Stefano Marrucci (nella foto) e 10 anni per Andrea Costa che era con lui la sera dell’omicidio di Gianni Avvisato. Sono le richieste di pena della Procura di Prato nel processo con rito abbreviato sull’omicidio che si consumò a Comeana, nel comune di Carmignano, la sera del 24 novembre 2021. A bordo dell’auto condotta da Costa, Marrucci – pluripregiudicato in quel momento soggetto agli arresti domiciliari – raggiunse l’abitazione di Avvisato e sulla soglia di casa, dopo una breve discussione, gli sparò da distanza ravvicinata con una pistola colpendolo ad una gamba e recidendo l’arteria femorale. L’arma fu poi ritrovata 11 giorni dopo nel corso del blitz in un affittacamere fiorentino con cui i reparti speciali dei carabinieri posero fine alla latitanza dell’omicida. Costa era stato invece arrestato dai militari dell’Arma poche ore dopo i fatti.
Nell’udienza di oggi, dopo la requisitoria del pm Petrocchi, che ha chiesto il riconoscimento della volontarietà dell’omicidio, è stata la volta delle arringhe difensive. I legali di Andrea Costa, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, ne hanno chiesto l’assoluzione sottolineando la collaborazione alle indagini prestata dal loro assistito e il fatto che questi non fosse a conoscenza del fatto che Marrucci, conosciuto poche settimane prima, la sera del delitto fosse armato.
La difesa di Stefano Marrucci, che ha inisistito sull’eventuale riconoscimento del vizio parziale di mente dell’imputato, ha sostenuto che il colpo di pistola fosse partito senza l’intenzionalità di attingere la vittima e ha chiesto che l’accusa sia riconfigurata in morte in conseguenza di altro reato, come esito di una violenza privata, o in subordine in omicidio preterintenzionale. La sentenza è attesa per fine aprile.