In occasione del primo maggio, festa dei lavoratori, l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Prato ha organizzato una veglia presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini.
Giovedì 27 aprile alle 21, nella chiesa di San Bartolomeo, è stata organizzata una serata di ascolto e meditazione di passi biblici con commenti sul tema del lavoro. Dopo i saluti del parroco, don Marco Natali, introduce Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro.
«La vita umana ha bisogno anche di festa e finché il lavorare è e resterà vita, il lavoro ha e avrà bisogno di festa – afferma Michele Del Campo –. Ecco perché, oggi, l’economia e il lavoro devono riconciliarsi anche con la festa. La festa è soprattutto un evento di dono, di gratuità, di relazioni, di volgere lo sguardo oltre e altrove. Lasciare le persone senza lavoro, nella precarietà, nell’insicurezza significa lasciarle senza la possibilità di fare festa, è come togliere a loro l’opportunità di riunirsi nella propria comunità per volgere insieme lo sguardo altrove».