Il bilancio di previsione 2023 è stato approvato a maggioranza dal consiglio comunale con 19 voti favorevoli del centrosinistra e 8 contrari delle opposizioni. L’esercizio finanziario attesta l’aumento dell’aliquota della Tari del 6,7% in media, così suddiviso: 3% per le utenze domestiche, fra il 4 e il 7% per le utenze non domestiche. Restano invece invariate le aliquote su Imu e Irpef, anche se sull’Imu va segnalato l’azzeramento della quota comunale sugli immobili destinati a spettacoli cinematografici, trati e sale da concerti.
“Il bilancio del Comune di Prato si conferma un bilancio solido che risponde alle strategie che questa Amministrazione ha messo in campo in questi anni – afferma l’assessore al Bilancio Benedetta Squittieri – L’incertezza derivata dal fatto che il Governo ancora non ha confermato le risorse del fondo di solidarietà comunale e i tagli sul contributo affitti non ci hanno impedito di confermare investimenti e servizi per la città di Prato”. In bilancio si registra un incremento di 1,8 milioni di euro rispetto al 2022 per il caro energia, che già l’anno scorso rispetto al 2021 per energia elettrica e pubblica illuminazione ha comportato una maggiore spesa di 4,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’analisi della parte corrente, la previsione di entrata del 2023 è superiore di oltre 8,1milioni rispetto all’iniziale del 2022, ovvero 212.413.000 euro che nell’assestato sono saliti a oltre 230 milioni di euro. Nel 2023 è prevista una spesa di 220.579.000, nel 2024 calerà a 213.930.000 e nel 2025 scenderà a 212.253.000. La principale voce di incremento è data dai fondi di accantonamento: in particolare le sanzioni del Codice della strada aumentano di circa 5ml a causa delle maggiori entrate registrate sulle annualità 2022 e seguenti dovute alla modifica della modalità di contabilizzazione richiesta dalla Corte dei Conti con la pronuncia sui rendiconti 2017/2019.
Le spese per il personale crescono nel 2023 di circa 1milione per effetto degli aumenti contrattuali. Cresce sia per il 2023 che per il 2024 la spesa per trasferimenti ad enti e associazioni per circa 400.000 l’anno. Cresce anche la spesa per servizi, anche a causa dell’aumento dell’indice ISTAT, per circa 1.1ml nel 2023 e 2.3ml nel 2024.
Per quanto riguarda le entrate, dall’Imu sia per il 2023 che per il 2024 e 2025 proverranno 45.800.000 milioni. Il Comune di Prato ha stabilito di confermare l’esenzione per il 2023 per la parte di propria competenza per quei soggetti per cui il pagamento dell’Imu era stata sospeso dalla normativa nazionale a causa del Covid fino al 2022, quindi i proprietari che siano anche gestori di cinema, teatri, sale per concerti e spettacoli saranno tenuti al pagamento della sola quota spettante allo Stato, pari allo 0,76% anziché l’intera aliquota del 1,06%.
Dalle multe è prevista un entrata di 19.620.000 euro – 1,7 milioni in più rispetto al 2022 – , che scenderà a 17.597.000 per il 2024 e più o meno la stessa cifra nel 2025. Nella previsione 2022 era stata stimata un’entrata di 10 milioni, salita a 17.921.000 euro nell’assestato: l’incremento è dovuto alla modifica della modalità di contabilizzazione delle sanzioni richiesta dalla Corte dei Conti.
L’imposta di soggiorno nel 2022 è passata da una previsione di 150mila euro al raddoppio nell’assestato, ovvero 300mila euro. La previsione di ingresso nelle casse comunali è di 350mila euro per il 2023 e di 370mila per 2024 e 2025.
Per quanto riguarda l’addizionale comunale Irpef, per il 2023 l’aliquota è ferma allo 0,50% e comporterà un gettito di 12.717.000, più o meno lo stesso rispetto al 2022 e anche per il 2024 e 2025.
Sono confermate anche per il 2023 le agevolazioni Tari che hanno consentito nel 2021 e 2022 di ampliare il numero di soggetti beneficiari: per usufruirne è richiesta la residenza nel Comune di Prato da almeno un anno alla data di presentazione della domanda di agevolazione e nessuna morosità per annualità pregresse. Per i redditi ISEE pari o inferiore a 7.500 esenzione totale dalla sola quota variabile della tariffa. Per i redditi ISEE tra 7.500 e 13.500 (12.500 fino al 2020) esenzione parziale fino ad un massimo del 50% (30% fino al 2020) dalla sola quota variabile della tariffa.