Continua la richiesta di Prato per rendere possibile il reimpiego delle acque reflue, ma il Dpr che recepisce la normativa europea rischia di rendere impossibile il riutilizzo delle acque depurate se non viene modificato. Il testo attuale infatti non tiene conto della qualità delle acque depurate, ma del tipo di impianto da cui provengono non contemplando il caso pratese, ovvero di un impianto come Gida che recepisce acque sia civili sia industriali. “Il nostro è un caso unico, ma virtuoso e già pronto a utilizzare fino a 10 milioni di metri cubi d’acqua – spiega il sindaco Biffoni che ha invitato i parlamentari pratesi a presentare un emendamento alla legge -. I tecnici di Gida hanno già inviato le osservazioni, la cui scadenza era oggi, ma serve anche un supporto politico per una delle più importanti azioni che possiamo fare sul territorio per valorizzare le risorse idriche”.
Scade oggi infatti la consultazione pubblica sul sito del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica del Dpr, un atto firmato dal Presidente Mattarella per adeguare la normativa italiana sul riutilizzo delle acque reflue urbane depurate ed affinate per diversi usi a quella europea. “Tra poco ci troveremo a dover affrontare nuovamente l’emergenza idrica, con l’assurdo paradosso di avere scorte di acqua depurata inutilizzate a causa della mancanza di normative che ne consentano l’utilizzo per fini irrigui o per il lavaggio strade, per esempio – ricorda il sindaco Biffoni -. Proprio la scorsa estate facemmo presente il problema al ministero dell’Ambiente e lo scorso settembre ci confrontammo con i tecnici del ministero portando l’esempio di Prato con Gida. Adesso siamo a un passo dall’avere una norma nazionale, sarebbe un paradosso se non fosse applicabile a Prato”.
Nella lettera inviata a tutti i parlamentari pratesi e ai sottosegretari il sindaco ha proposto anche un incontro on line, per facilitare le agende di tutti, per lunedì prossimo. “Auspico un lavoro di squadra per il bene del nostro distretto e della nostra comunità, ma non soltanto: ci auguriamo che la prossima estate si sia in grado di poter ampliare gli ambiti di utilizzo e che si possa anche lavorare alla richiesta di sgravi per le aziende che utilizzano acque di recupero: così come si prevedono incentivi e sistemi premianti per il risparmio energetico, è necessario un provvedimento analogo per quelle imprese che riducono il consumo di un bene prezioso come l’acqua utilizzando quella di recupero”.