Anche a Prato si fa sentire la mancanza di personale nelle imprese del turismo e nei pubblici esercizi. Un fenomeno presente in tutta Italia, come rimarcato da uno studio Assoturismo-Confesercenti, che prevede un fabbisogno di circa 210 mila addetti nelle imprese turistiche. Ma i lavoratori non si trovano: complessivamente, in media le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati.
Una percentuale che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo. I profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate.
“Ma sono proprio queste ultime figure – sottolinea Ascanio Marradi, direttore della Confesercenti di Prato – quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie. La mancanza di personale porterà nei prossimi mesi le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo dei processi produttivi, senza trascurare che le destinazioni competitors dell’Italia sono già pronte a migliorare i volumi degli arrivi turistici del 2022. In particolare, per le imprese che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività”.
“Come Confesercenti Prato – conclude il direttore Marradi – forniamo tramite la nostra agenzia Cescot Prato un servizio di vera e propria agenzia del lavoro, ma non si può lasciare l’incontro tra domanda e offerta al passaparola o alle iniziative private. Bisogna rafforzare la formazione professionale di figure turistiche, e aprire ai pensionati e ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta. E poi pensare a normative speciali per garantire una ‘staffetta’ tra i lavoratori nelle attività stagionali. Come è necessario risolvere anche il problema della mobilità dei lavoratori: servono agevolazioni per contratti che garantiscano non solo formazione ma anche vitto e alloggio, un onere per le imprese da almeno 600 euro al mese per lavoratore”.
Di seguito i principali profili richiesti: accompagnatore turistico, cuoco, direttore hotel, addetto alle pulizie, addetto alla ristorazione, addetto cucina, addetto al bar, esperto organizzatore di eventi, addetto alla sicurezza, facchino, addetto ufficio informazioni, hostess/steward, aiuto cuoco, impiegato ufficio risorse umane, addetto amministrativo, lavapiatti, maître di sala, pizzaiolo, barman, pasticcere, cameriere ai piani, portiere di notte, cameriere di sala, receptionist, consulente profilazione clienti, Web manager turistico.