Sette funzionari, dei 540 assunti ieri, saranno assegnati nei prossimi giorni al Tribunale di Prato. Lo ha comunicato oggi il capo di Gabinetto del ministero di Giustizia Alberto Rizzo, intervenuto a Prato per un incontro con i vertici degli uffici giudiziari pratesi, alle prese con una grave carenza di organici amministrativi. Una situazione che nei giorni scorsi ha spinto il presidente del Tribunale Francesco Gratteri a sospendere fino a fine anno la ricezione delle istanze di decreti ingiuntivi presso il giudice di pace. Stamani il nuovo capo di gabinetto del Ministero Alberto Rizzo, che ha avuto un incontro proprio con Gratteri, con il procuratore Giuseppe Nicolosi e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Prato Marco Barone, ha portato buone notizie.
Il ministero “è fortemente impegnato ad affrontare le criticità degli uffici giudiziari, sia per quanto riguarda le carenze di personale che per quanto attiene le problematiche di tipo logistico segnalate dalle strutture” riporta una nota del Ministero di Giustizia, che comunica “di aver attivato un tavolo tecnico per rivedere le piante organiche, al fine di poter quanto prima intervenire sull’oggettiva carenza di forze a disposizione. In quest’ottica, 7 delle 540 unità di funzionari assunte il 2 marzo saranno assegnate nei prossimi giorni agli uffici di Prato”.
Arriverà dunque una boccata di ossigeno per il personale amministrativo del Tribunale, i cui numeri sono sconfortanti. Ad oggi sono soltanto 45 le presenze effettive rispetto alle 71 tabellari, con una scopertura del 37%. Percentuale che sale al 42% se si mettono in conto anche gli assunti a tempo determinato dal Ministero di Giustizia nel 2022, con fondi Pnrr, per smaltire i procedimenti arretrati. A Prato questi rinforzi sono arrivati col contagocce: 29 persone, anziché le 57 previste dai concorsi nazionali. Se si considera poi che la pianta organica del Tribunale di Prato è di partenza sottodimensionata rispetto alle altre province toscane (a Livorno, per fare un esempio, la pianta prevede 91 amministrativi e 25 magistrati; contro i 71 amministrativi e 26 magistrati di Prato), la scopertura reale assumerebbe dimensioni enormi, prossime al 60%.
A fronte di tale situazione che si trascina da anni, quello annunciato oggi è un segnale incoraggiante, anche se non risolutivo.
Quella di Prato – riporta la nota del Ministero di Giustizia “è una delle tappe inserite all’interno di un programma di incontri che il ministero sta facendo già da alcuni mesi presso gli uffici giudiziari territoriali con l’obiettivo di ribadire la piena disponibilità ad avviare un dialogo proficuo finalizzato a raccogliere le istanze e a pianificare la risoluzione delle criticità analizzate. A via Arenula c’è la consapevolezza dell’annosa carenza di personale su cui, tuttavia, si sta intervenendo con l’immissione in servizio, entro il 2023, di 5.000 unità di personale amministrativo, oltre alla stabilizzazione di 1.000 operatori, senza contare le altre assunzioni che sono previste dall’attuazione del Pnrr. Quanto alle criticità logistiche, ad oggi ci sono 326 cantieri aperti presso gli uffici giudiziari per interventi edilizi, con uno stanziamento di 50 milioni di euro che riguardano ampliamenti, costruzioni e acquisti di nuovi immobili, oltre alla manutenzione ordinaria necessaria”.
Alla visita pratese del capo di gabinetto del Ministero Alberto Rizzo hanno lavorato il sottosegretario Giorgio Silli e la deputata Chiara La Porta. “Il funzionamento della giustizia e i problemi di carenza di organico del Tribunale sono questioni che ho sempre avuto a cuore e di cui mi sono occupato spesso – afferma Silli -. In questo caso il gioco di squadra ha portato i suoi risultati”.