Polo universitario, a Prato arrivano i “frigoriferi intelligenti” per i pranzi degli studenti
La novità emersa oggi, all'inaugurazione dell'anno accademico. Ma il Pin ha anche fame di spazi: lezioni di disegno industriale spostate nel Salone Apollo della Pubblica Assistenza
Al Polo universitario pratese arriveranno i “frigoriferi intelligenti” per i pranzi degli studenti. La soluzione attualmente in fase di sperimentazione presso l’Ardsu (azienda per il diritto allo studio della Toscana) permetterà finalmente di aggirare l’assenza di una mensa universitaria. Il problema non è da poco: gli studenti del Pin, infatti, da quando le lezioni sono riprese in presenza hanno un unico luogo dove andare a pranzare “a prezzi popolari”, ossia il Caffè Buonamici in piazza del Comune, con cui l’azienda del diritto allo studio ha stipulato una convenzione. 1.600 matricole per un solo esercizio commerciale convenzionato. Ecco dunque che il Pin dal prossimo anno accademico sarà il primo polo dell’Univesità di Firenze e tra i pochi a livello nazionale a sperimentare una modalità 2.0 di pranzo: a gestire i frigoriferi, che saranno dei “food locker”, sarà la stessa azienda che cucinerà i pasti, la Cirfood; gli studenti prenoteranno e pagheranno i piatti tramite un’App attualmente allo studio e li troveranno direttamente nel box loro dedicato. Si pensa anche di predisporre uno spazio per il consumo dei pasti all’interno della sede universitaria, dove potranno essere installati dei forni a microonde. Come spiega l’Ardsu, questo sistema non sarà alternativo alla stipula di convenzioni con nuovi esercizi pubblici del centro storico (la convenzione col Caffè Buonamici scade a settembre).
La novità è emersa durante la cerimonia di inaugurazione delle attività accademiche, a cui hanno partecipato la rettrice di Unifi Alessandra Petrucci, la presidente del Pin Daniela Toccafondi e il sindaco di Prato Matteo Biffoni. Come detto, sono circa 1.600 gli studenti iscritti ai corsi di laurea che si svolgono al Pin, con un incremento di 300 unità avvenuto nell’ultimo anno soprattutto grazie al corso di laurea triennale di “Design, tessile e moda” della scuola di Architettura. Tanto che la “fame” del Pin non è solo quella letterale degli studenti privi di mensa, ma anche quella metaforica di spazi, che cominciano a scarseggiare, soprattutto per le attività che vanno effettuate in gruppo. E’ il caso delle lezioni di Disegno industriale proprio sotto il corso di laurea di Design, che da febbraio si svolgono nel salone Apollo della Pubblica Assistenza L’Avvenire.