Vale 127 milioni di euro fra Comune e società partecipate il Pnrr per Prato. Una valanga di finanziamenti fra infrastrutture, strade, sport, cultura e innovazione che però ha una scadenza precisa: giugno 2026. Entro quella data le opere andranno rendicontate, e così ecco scattare la corsa contro il tempo di pubblico/privato per non vedere svanire i fondi. Il punto sul Pnrr a Prato è stato fatto alla Camera di Commercio, dove è emerso che il Comune per l’80% dei progetti è in linea con i tempi Pnrr.
Sono 76 in tutto i progetti facenti parte della strategia di sviluppo Next Generation Prato: alcuni sono già in corso, altri in fase di progettazione a diversi livelli.Finanziate tutte e 6 le missioni Pnrr. Per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura si sono 2 milioni di finanziamenti, su rivoluzione verde e transizione ecologica i fondi sono 61 milioni. E ancora 12 milioni per infrastrutture e mobilità sostenibile, 17 milioni per istruzione e ricerca, 21 milioni su inclusione e coesione. “Dopo un anno circa dalla presentazione del documento strategico Next Generation Prato, stanno prendendo forma concreta i progetti che cambieranno il volto della città in maniera significativa sotto tanti punti di vista, riconducibili alle missioni del PNRR – dichiara il sindaco Matteo Biffoni -. Alle future generazioni lasceremo un patrimonio importante di interventi, ma già da ora si vedono i primi cantieri e la città trasformata dal punto di vista della mobilità, della rigenerazione urbana, della scuola, dei mezzi del trasporto pubblico, dell’impiantistica sportiva. Tanti progetti concreti da toccare, da vedere e da vivere per la nostra città”.
“Il lavoro che abbiamo fatto col Next Generation Prato parla della trasformazione della città di Prato, di quello che siamo oggi e di quello che vorremmo essere nel futuro – aggiunge l’assessora all’Agenda digitale Benedetta Squittieri – Abbiamo cominciato a confrontarci su questi temi già all’inizio del 2020 e durante la fase più complicata del Covid-19 e già allora ci siamo imposti di non parlare solo di come superare quella fase, ma soprattutto del dopo. Ed è quello che abbiamo fatto con tutte le parti economiche e sociali”.
“La visione su cui stiamo lavorando, il tema della centralità di Prato come città che assume la sfida della transizione ambientale e digitale come uno dei suoi temi centrali e li declina in una serie di azioni, è un elemento centrale e importante di narrazione della città, soprattutto al di fuori dei suoi confini – afferma l’assessore all’Urbanistica e Ambiente Valerio Barberis -. Riuscire a dare un’immagine positiva ed innovativa di Prato su alcuni temi aumenta la competitività del territorio e delle imprese”.
Uno dei progetti più attesi e contestati è quello dell’hub del riciclo tessile, finanziato con 3,6 milioni di Pnrr su un intervento da complessivi 18,9 milioni. Alia ha annunciato che è in corso in Regione la procedura per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. In caso di esito positivo, allora basterà un’autorizzazione unica ambientale per partire col cantiere, i cui lavori sono in fase di affidamento. Altrimenti i tempi si allungano perché servirà la Via. Nel mentre Alia dovrà anche acquistare il terreno di via di Baciacavallo dal Comune, per un valore che supera il milione e mezzo di euro. Sempre Alia, inoltre, annuncia che in zona come parziale onere di urbanizzazione dell’hub è disposta a realizzare la Casa del Carnevale di Paperino, una struttura che ospiterà stabilmente la realizzazione dei carri, oggi ospitati in capannoni privati presi in affitto.