Nasce Rete Insieme, patto tra sei cooperative sociali storiche
La sfida, fare rete con progetti innovativi e servizi più efficaci per le persone con disabilità e per le loro famiglie
La sfida è quella di unirsi per progettare attività innovative e offrire servizi sempre più efficaci, continuando a mettere in primo piano il valore e le potenzialità di ogni persona. Con questo obiettivo nasce Rete Insieme: sei cooperative sociali storiche, da sempre impegnate con i loro centri diurni per l’integrazione delle persone con disabilità, firmano il loro patto di collaborazione. La nuova rete, presentata nella sede della Provincia, è composta dalle cooperative sociali Cui, Il Girasole, Kepos, Margherita, New Naif e Tarta-ruga. Con i loro rappresentanti intervengono il presidente della Provincia, Simone Calamai, il vicesindaco del Comune di Prato, Simone Faggi, l’assessore alle Politiche sociali del comune di Montemurlo, Alberto Fanti, la direttrice della Società della Salute, Lorena Paganelli. A firmare l’intesa ci sono Ambra Giorgi (Cui), Gabriele Nardi (Il Girasole) Tamara Michelini (Kepos), Antonio Morello (Margherita), Mirko Guasti (New Naif), Barbara Forasassi (Tarta-ruga). Dietro le sigle c’è un lavoro quotidiano importante per l’accoglienza nei centri diurni di oltre 140 persone diversamente abili, per il sostegno alle famiglie, per garantire l’offerta di altri preziosi servizi.
Guardare al futuro con modalità nuove – Questo patto è un gesto di coraggio per guardare al futuro con modalità nuove, come i tempi richiedono, anche nell’interesse delle comunità dove operano. Le cooperative che lo firmano, sin dalla loro fondazione avvenuta in tempi diversi e comunque tra la metà degli anni Settanta ai primi anni del Duemila, hanno svolto un ruolo di avamposto sociale e sono state il motore di un nuovo approccio comunitario alla disabilità. Adesso sono pronte a mobilitarsi insieme perché la fase della post pandemia con le misure del PNRR e la riforma del Terzo settore chiedono di rafforzare e produrre nuove e più ampie sinergie sia sul fronte strategico che su quello operativo. In primo piano, per Rete Insieme, c’è il grande tema del durante e dopo di noi per accompagnare la persona disabile, attraverso servizi flessibili, nelle diverse fasi della vita, anche quando viene meno l’accoglienza in famiglia.
Insieme per la progettazione strategica e il dialogo istituzionale – Il patto stabilisce di dar vita a un impegno comune per la verifica e il monitoraggio dei servizi esistenti. Non solo. La rete svilupperà un’azione comune nel confronto con le realtà istituzionali del territorio locale e regionale, agendo anche in sinergia con altri enti del Terzo settore, realtà non profit e del privato sociale.
Insieme per la progettazione dei servizi e degli interventi – Fare rete vuol dire condividere le esperienze per migliorare i servizi. Rete insieme si impegna a produrre progetti innovativi e a partecipare in squadra a bandi e avvisi pubblici, ma anche a condividere competenze e risorse tecnologiche.
Insieme per creare servizi comuni – Il patto stabilisce anche che verranno realizzate integrazioni operative ed economie di scala per la fornitura di servizi comuni. Si guarda all’unificazione di servizi di carattere amministrativo, legale e per i sistemi documentali obbligatori (sicurezza, privacy, accreditamento e qualità) e per la formazione degli operatori.
LE DICHIARAZIONI
“Questo patto significa guardare al futuro – ha dichiarato Ambra Giorgi della Cooperativa CUI, che ha parlato a nome di tutte le cooperative coinvolte – Significa mettere in comune e condividere le nostre esperienze e competenze, cercando di realizzare progetti congiunti da sottoporre alle amministrazioni comunali e alla Società della salute, a partire dalla lettura della realtà circostante, e sulla base di questa costruire proposte strategiche e sempre innovative. Rimangono ovviamente le autonomie delle singole cooperative, si tratta solo di di fare un pezzo di strada insieme per fare nuovi passi in avanti”.
“Faccio i miei complimenti alle sei cooperative per aver siglato questo patto importantissimo, che rappresenta un passaggio fondamentale anche in prospettiva di un lavoro congiunto tra istituzioni e cooperative stesse, allo scopo di migliorare ulteriormente i servizi e le attività che sono centrali nella cura e nel sostegno delle persone diversamente abili e delle loro famiglie” – ha dichiarato il presidente Simone Calamai -. Da parte nostra sarà fondamentale collaborare al massimo, accompagnando le cooperative sociali nello svolgimento del loro prezioso lavoro, partendo da quello che deve essere il concetto di base fondamentale, ovvero l’inclusione”.
“Questo è un patto molto importante che lega realtà territoriali che stanno facendo da tanti anni un lavoro straordinario su soggetti con diverse abilità – ha dichiarato Simone Faggi – L’amministrazione comunale ritiene che patti del genere aiutino e servono a garantire quello che secondo noi dovrebbe esser fatto nei prossimi anni, cioè la difesa delle professionalità del territorio, della capacità di riflessione e di progettualità che le realtà del territorio stesso esprimono. Questo patto è un vantaggio e rappresenta dunque una crescita esponenziale del sistema pratese. Sulla base di questo, la Società della salute e l’amministrazione comunale di Prato andranno incontro ad una nuova procedura di verifica e di assegnazione dei servizi che sarà sempre più legata alla coprogettazione con una modalità di intervento e di ascolto, superando la logica dei bandi al massimo ribasso”.