Si è aperto oggi a Firenze il processo di appello per il decesso di Fiorenzo Gei, figura molto conosciuta in città per il suo impegno nell’associazionismo, che morì all’età di 62 anni nel maggio 2017 a seguito di un incidente stradale in via Roma, a Grignano, nei pressi di una semicurva davanti al ristorante Il Capriolo, gestito dal figlio. Gei, che insegnava al Buzzi ed era presidente del Cai di Prato, fu investito da una automobilista pratese di 45 anni che in primo grado, nel processo con rito abbreviato, è stata assolta dal Tribunale di Prato con formula dubitativa perchè il fatto non sussiste. La Procura e la parte civile, rappresentata dall’avvocato Alberto Rocca, hanno impugnato la sentenza del giudice per le indagini preliminari Francesco Pallini.
La Corte d’Appello ha oggi deciso di rinnovare l’istruttoria dibattimentale e riascoltare due persone: il figlio della vittima, Tommaso Gei, che ha assistito al drammatico incidente, ed un’altra testimone, l’automobilista che seguiva la vettura coinvolta nel sinistro. Potrebbe essere sentita anche l’imputata, assistita dall’avvocato Marco Barone.
Il processo si giocherà anche sull’esito delle perizie: in primo grado quelle presentate dall’accusa e dalla difesa divergevano su un punto fondamentale, ovvero se Gei al momento in cui fu investito si trovasse fermo sulla carreggiata, o se stesse procedendo a passi indietro, mentre controllava l’insegna del ristorante. Un elemento centrale, questo, per determinare se l’automobilista avesse potuto evitare l’impatto. La prossima udienza è stata fissata a settembre.