28 Marzo 2023

“Molotov contro il vicino di giaciglio nel cantiere abbandonato”: 43enne assolto dall’accusa di tentato omicidio

I fatti contestati avvennero nell'ottobre 2017 all'interno dell'immobile ex Valore di via Filzi


E’ stato assolto il 43 enne tunisino che era imputato per tentato omicidio con l’accusa di aver scagliato una bottiglietta molotov verso il giaciglio dove dormiva un cittadino nigeriano, all’interno del cantiere abbandonato ex Valore in via Filzi, dove entrambi trascorrevano le notti. In seguito all’episodio, risalente all’ottobre 2017, il tunisino era stato fermato in strada da 4 nigeriani, fra cui la presunta vittima del raid, il quale sporse denuncia accusandolo di essere responsabile di un attentato incendiario.
Il processo che ne è seguito si è concluso ieri: il pm Vincenzo Nitti aveva chiesto la condanna a 9 anni e 4 mesi. Il Tribunale di Prato ha assolto l’imputato “perchè il fatto non sussiste”. In aula l’avvocato difensore Carlotta Taiti aveva sottolineato le contraddizioni emerse nella ricostruzione dei fatti, che non hanno trovato conferme a dibattimento: la bottiglia di molotov che sarebbe stata scagliata causando il principio di incendio di alcune coperte è stata sequestrata integra dalla polizia. Nel corso del processo non sono stati sentiti, in quanto irreperibili, né il denunciante, né un connazionale testimone oculare. La difesa ha sottolineato inoltre che l’accensione di piccoli fuochi costituiva una prassi comune utilizzata in quel periodo all’interno del cantiere abbandonato di via Filzi per riscaldare i giacigli di fortuna. Il principio di incendio potrebbe dunque essere stato di natura accidentale, e non provocato da un’azione dolosa.