21 Marzo 2023

Grazie alla donazione di un pratese sarà restaurata la scultura di Moore

L'intervento sarà possibile grazie ai 27.800 euro messi a disposizione da un privato. L'ultima ripulitura risale al 2012


La giunta di Prato ha approvato il restauro della scultura “Forma squadrata con taglio” di Henry Moore, l’opera marmorea di piazza San Marco che da tempo è annerita da smog e necessita di un nuovo intervento dopo l’ultimo restauro risalente al 2012, che costò 60.000 euro, di cui la metà a carico del Comune e l’altra metà coperta grazie al contributo del Collegio dei Geometri di Prato e di aziende sponsor.
Il nuovo restauro sarà effettuato in tempo per il 2024, quando ricorrerà il 50° anniversario della collocazione dell’opera in corrispondenza dell’antica porta Fiorentina.
L’intervento sarà possibile grazie ad una donazione destinata al Comune pari a 27.800 euro.
“Un grande atto di generosità che è frutto di un incontro – ha affermato l’assessore alla Cultura Simone Mangani -. Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con la città e ci ha chiesto un suggerimento. Noi abbiamo proposto Moore e non vi è stato bisogno di aggiungere altro. Lo ringraziamo per aver voluto sottolineare con il suo gesto il valore del nostro patrimonio culturale”.
L’opera, considerata uno dei massimi esempi di scultura contemporanea presenti in Italia – affettuosamente conosciuta in città come “Il Buco” – si presenta con una forma esterna quadrata sospesa da un’apertura circolare di grandi dimensioni che fa da cornice, creando un collegamento tra scultura e paesaggio.

Realizzata nel 1971 dell’artista inglese Henry Moore, uno dei maggiori precursori del modernismo inglese, fu acquistata dal Comune di Prato, grazie anche al sostegno di industriali locali, al termine di una sua mostra tenutasi a Firenze nel 1972, in occasione della quale più di 345.000 visitatori poterono ammirare le opere in mostra. L’opera fu poi allocata nel 1974 in piazza San Marco dove ancora oggi è presente a simboleggiare Prato “come città vocata alla contemporaneità”.

Essendo collocata all’aperto, in una piazza che è uno dei principali snodi della città, la scultura è costantemente sottoposta agli agenti atmosferici e inquinanti e questo comporta la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo “stato di salute” dell’opera.
A distanza di oltre dieci anni dall’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2012, considerati il valore dell’artista, dell’opera e l’importanza simbolica per la città di Prato, è stato quindi approvato il restauro.