Il caso del mancato accesso ai fondi Pnrr per fare dell’ex Creaf un ospedale di comunità sarà approfondito dalla commissione Controllo in consiglio regionale. Ad invocare maggiore chiarezza è il presidente della commissione Alessandro Capecchi, di Fratelli d’Italia.
“Dalle parole, che leggiamo dalla stampa, del direttore generale dell’Asl Toscana Centro Morello emerge che c’è stato un notevole ritardo nel passaggio della proprietà dell’immobile dell’ex Creaf da Sviluppo Toscana all’Asl e, quindi, già ieri in Commissione Controllo abbiamo condiviso con i commissari la necessità di fare un approfondimento, valuteremo se convocare anche il direttore Morello, oltre che i vertici di Sviluppo Toscana” dichiara il presidente della Commissione Controllo Alessandro Capecchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
“Altro aspetto è quello del cambio di destinazione, perché si passa da una funzione che doveva essere di tipo direzionale (per la quale sono stati spesi molto soldi) ad una funzione sanitaria (per la quale serviranno ulteriori lavori). Si capisce oggi che ai sensi della legge ex articolo 20 si spenderanno, infatti, ulteriori 5 milioni. Va fatta chiarezza non solo sui soldi spesi ma anche su quelli che si intende spendere e sulla funzione dell’ex Creaf – sottolinea Capecchi – La Commissione Controllo, che ha competenza sul patrimonio regionale anche degli enti partecipati dalla regione, ha deciso di compiere un approfondimento e lo faremo insieme alla verifica dell’andamento del progetto per la cosiddetta “terza torre” della Regione che il Governatore vuole realizzare per accorpare gli uffici regionali”.
“Non possiamo dimenticare le polemiche che si sono susseguite negli anni con l’ex Creaf rimasto un’enorme scatola vuota, decine di migliaia di metri quadrati per i quali erano stati spesi 30 milioni di soldi pubblici, e che poi Sviluppo Toscana ha acquistato per 5,7 milioni. Un immobile concepito come location per un centro di ricerca, mai realizzato a fronte dei tanti soldi spesi dai contribuenti” ricorda Capecchi.