12 Marzo 2023

Emergenza pronto soccorso, la Uil scrive a Biffoni (Anci) per chiedere “il ripristino del diritto alla salute”

Lettera aperta del sindacato per chiedere ai sindaci toscani un impegno comune per risolvere le criticità. Il rischio è che anche i pronto soccorso possano "essere gestiti dai privati o dalle cooperative"


Lettera aperta della Uil a Matteo Biffoni in qualità di presidente Anci per chiedere a tutti i sindaci toscani di impegnarsi per superare i problemi del pronto soccorso, del 118 e delle liste d’attesa negli ospedali toscani.
Il sindacato lamenta che la situazione nei pronto soccorso presenti in regione la situazione “è ormai diventata ingestibile dagli addetti ai lavori, in primis a causa della grave carenza organica, ma anche per una gestione che non agevola i servizi della medicina di prossimità, come la scarsa efficacia dei servizi resi dai medici di famiglia derivanti anche dai forti ritardi con i quali si dà luogo alla integrazione dei servizi di base ed alle case della salute e per i servizi domiciliari in genere quasi assenti”.
La Uil chiede “soluzioni drastiche”, altrimenti anche la Toscana si ritroverà come altre Regioni a dover fare i conti con i pronto soccorso gestiti dai privati o dalle cooperative, dove non c’è garanzia sulla affidabilità del personale”.
Altro punto riguarda il 118, con la Regione “che sembra non accorgersi delle ripercussioni causate dall’emorragia dei medici che hanno abbandonato (licenziamenti riassorbiti dal mondo del privato più remunerativo e tranquillo)”.
Sul tema delle “liste d’attesa”, “è inaccettabile che i cittadini possano trascorrere una giornata al telefono per prenotare una visita o un esame”. In tale situazione “ricorrere allo studio medico o alla clinica privati diventa per chi se lo può permettere l’alternativa sempre più percorsa, ma chi già paga per avere dal SSN servizi e cure dovrebbe avere un servizio pubblico che funzioni”.
Per migliorare la situazione, secondo la Uil servono progetti e investimenti per interrompere “l’emorragia dei professionisti dei servizi pubblici verso il privato”.