8 Marzo 2023

Due consiglieri di opposizione abbandonano il consiglio sugli scioperi del ’44: “Sciacallaggio politico da parte dei dem”

Soldi (Centrodestra) e Spada (Lega) hanno abbandonato in segno di protesta il consiglio straordinario durante l'intervento del consigliere Biagioni. Il Pd chiede "rispetto per i pratesi deportati"


I consiglieri di opposizione Leonardo Soldi di Centrodestra e Daniele Spada della Lega si sono alzati in segno di protesta durante il consiglio comunale straordinario congiunto Prato-Montemurlo sugli scioperi del 1944 (a cui seguirono le deportazioni nei campi di sterminio di molti cittadini pratesi che vi aderirono). Bersaglio della polemica silenziosa dei tre consiglieri era il segretario provinciale e consigliere del Pd Marco Biagioni, reo a loro detta di aver fatto riferimento durante il proprio intervento “alla mancanza di presa di posizione del Governo” in merito ai fatti del pestaggio al liceo Michelangiolo di Firenze. “Abbiamo lasciato l’aula disgustati dallo sciacallaggio politico di Marco Biagioni – afferma Leonardo Soldi -. Quest’ultimo ha approfittato del momento solenne per fare propaganda politica attaccando il governo e mettendo in secondo piano l’argomento in discussione. Mi sono chiesto se questi consigli straordinari per la memoria debbano essere usati come pretesto per fare propaganda politica per il partito democratico. La condotta dei dem è stata inequivocabile e inaccettabile, e rappresenta un’offesa alla memoria”, conclude Soldi che si chiede, inoltre, “se il PD che amministra la città possa esprimersi in maniera così ideologica ed estremista, e se questi giovani rappresentino veramente tutti al loro interno. Sono giovani con una mentalità vecchia, più vecchi dei loro vecchi, mi chiedo come Azione e Italia Viva, in vista delle prossime amministrative, vogliano collaborare con un partito che si esprime in questo modo”.

Il Pd da parte sua fa sapere che “non commenta un gesto definito strumentale” e “chiede rispetto per le 152 persone deportate nel marzo del ’44, alle quali era dedicato il Consiglio solenne di ieri”. Anche il presidente del consiglio Gabriele Alberti afferma di “non aver trovato niente di rilevante negli interventi dei consiglieri, né di maggioranza né di opposizione, durante il consiglio” e che, in ogni caso, “è facoltà dei consiglieri esprimere le loro opinioni liberamente in forme che siano corrette”.