23 Marzo 2023

Carenze di organico in Tribunale, ennesima beffa: arrivano solo 3 dei 7 funzionari annunciati

Venti giorni fa il capo di gabinetto del Ministero della Giustizia, in visita a Prato, annunciò i rinforzi. Vizzini (Cgil): occorrono interventi straordinari


Nuova beffa per la questione della cronica carenza di personale amministrativo al tribunale di Prato, dove le scoperture di organico raggiungono il 40% e hanno già portato alla paralisi di alcuni uffici. Lo scorrimento delle graduatorie di un concorso nazionale – come annunciato dal capo di gabinetto del ministero della giustizia Alberto Rizzo tre settimane fa – avrebbe dovuto portare a Prato 7 nuovi funzionari, ma soltanto 3 persone hanno accettato la destinazione ed oggi hanno preso servizio: due in Tribunale ed uno in Procura.
In pratica – come spiega il rappresentante Giustizia della FP CGIL di Prato Walter Vizzini – i posti resi disponibili in tutta Italia erano 603, ma le assunzioni previste erano di meno: 541. Così le sedi di lavoro meno appetibili non sono state coperte, mentre sono stati tutti assegnati i 18 posti di Firenze, i 5 di Livorno e Lucca, per fare altri esempi in Toscana.

“Perché è successo? Perché continua a perdurare il circolo vizioso in base al quale gli Uffici Giudiziari Pratesi sono considerati sedi più che disagiate per il personale amministrativo. Questo comporta che i nostri Uffici siano sempre l’ultima delle scelte per i vincitori di concorso che intendono trasferirsi in Toscana i quali, ovviamente, preferiscono indicare sedi dove i carichi di lavoro sono più ragionevoli. Chi non lo farebbe?” – scrive Walter Vizzini, che torna a sollecitare la politica affinchè siano utilizzati rimedi straordinari per risolvere problemi straordinari, come quello di Prato.
“Da anni cerchiamo di farlo capire alla Politica locale, agli Ordini Professionali e a tutti gli altri soggetti che, come noi della FP CGIL Prato, hanno interesse a che il nostro territorio disponga di un sistema-giustizia degno di questo nome: è necessario un tavolo politico permanente che si ponga come obiettivo la risoluzione della carenza di personale amministrativo giudiziario a Prato. Quello che va compreso – concetto anche questo da noi più volte ribadito – è che la situazione giudiziaria a Prato è un caso pressoché unico in Italia e quindi non si risolverà mai con azioni ordinarie o saltuarie che ovviamente sono apprezzate ma che, altrettanto evidentemente, non bastano. È necessario convincere il Ministero della Giustizia ad adottare dei provvedimenti straordinari ad hoc. E per farlo l’unica via è politica.
Noi come sindacato siamo come sempre a disposizione, pronti a fornire la nostra esperienza e competenza sul problema ormai ultradecennale. Aspettiamo che i soggetti che hanno interesse a che il territorio pratese abbia una giustizia degna di questo nome battano un colpo” conclude Vizzini.