22 Marzo 2023

Amministrative Poggio, la “guerra” dei manifesti elettorali

La storia dei manifesti elettorali del candidato civico appoggiato dal centrodestra Palandri rigettati per due volte dal segretario comunale e dall'attuale sindaco. Poi la Prefettura ordina l'affissione


Campagna elettorale infuocata a Poggio a Caiano. Il centrodestra e il comitato civico denunciano quello che ormai è diventato il “caso” dei manifesti elettorali del candidato Riccardo Palandri, per ben due volte accettati dal funzionario del Comune, per altrettante volte rigettati da segretario comunale e sindaco  e poi con sottoposti ad un ordine di affissione da parte della Prefettura. Ma andiamo con ordine. Come raccontano centrodestra e comitato in una nota, il fatto si è verificato tra martedì e mercoledì: “un fatto gravissimo dal punto di vista normativo ad amministrativo e che incrina pesantemente l’immagine di questa amministrazione comunale quale terzo garante nella campagna elettorale. Il comitato elettorale della lista “Riccardo Palandri Sindaco Per Poggio” tramite il consigliere comunale Stefano Chiti ha protocollato martedì la richiesta di affissione pubblica (a pagamento) per 15 manifesti. Il funzionario incaricato, appurata la liceità della richiesta, ha invitato Chiti al pagamento di quanto dovuto. Una volta effettuato il pagamento, la ricevuta ed i manifesti sono stati consegnati al Comune per l’affissione. Ma ecco il primo stop. IlsSindaco prima (intervenuto verbalmente alla presenza di Chiti) ed il segretario generale Adrea Meo poi, sollevando questioni di carattere tecnico puramente interpretative della norma, hanno negato la possibilità di affissione”. Come racconta lo stesso centrodestra, a quanto pare quel che ha portato segretario generale e sindaco a rifiutare la prima versione dei manifesti era il fatto che fosse presente la parola “sindaco”, nel simbolo del candidato che riporta la scritta “Riccardo Palandri Sindaco per Poggio”.

 

La prima versione dei manifesti di Palandri

 

Ecco, dunque, che viene presentata una seconda versione dei cartelloni, che al posto del simbolo della lista, riporta il Qr code che, se inquadrato, rimanda alla pagina Facebook del candidato. “Il giorno seguente, lo stesso Chiti si è recato nuovamente in Comune con nuovi manifesti, modificati ad hoc per evitare qualsiasi contestazione – continua la nota -. Anche questa volta il funzionario non ha sollevato obiezioni e si è riservato di sottoporli al segretario generale. Dopo circa un’ora un dipendente comunale, facendosi portavoce di Meo, ha chiamato Chiti informandolo che anche la seconda richiesta sarebbe stata rigettata. Ne sono seguiti momenti di comprensibile tensione. Anche perché i nuovi manifesti riportano diciture molto simili, se non identiche, a quelle contenute nei manifesti che Puggelli ha già affisso da diversi giorni. Il candidato Riccardo Palandri e tutto il comitato politico e civico, sentendosi negato un diritto regolato e tutelato dalla legge, hanno coinvolto le deputate Chiara La Porta e Erica Mazzetti che hanno immediatamente sottoposto la questione al Ministero ed alla Prefettura, arrivando alla risoluzione del caso: l’affissione dei manifesti è stata considerata legittima ed è quindi stata autorizzata”.

 

La seconda versione dei manifesti di Palandri

 

“Da una parte, l’accaduto conferma l’enorme difficoltà di Puggelli nel chiedere ai propri cittadini il rinnovo della fiducia dopo averli abbandonati per quattro anni attraverso tentativi a dir poco grotteschi di recuperare il tempo ormai perduto (come ad esempio le asfaltature selvagge sulle arterie principali e nel centro del paese), tralasciando la pessima figura fatta dal segretario generale, la questione di fondo che emerge è preoccupantemente: coloro che hanno responsabilità di Governo e che si attribuiscono l’aggettivo “Democratico” nel simbolo di partito, sono i primi ad usare, fortunatamente invano, il bieco ostruzionismo strumentale contro il democratico svolgimento del dibattito politico in vista delle prossime amministrative”, conclude la nota dei partiti di centrodestra e del comitato civico di Palandri.