“Il saldo del nuovo modello organizzativo nel sistema di emergenza territoriale nell’area della Provincia di Prato è del tutto negativo”. A dirlo sono i consiglieri provinciali di centrodestra Eva Betti e Tommaso Cocci, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Alessandro Logli (Cantagallo), Antonino Angelica (Vernio), Matteo Mazzanti (Montemurlo) e Giovanni Sardi (Carmignano) e il consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi, che intervengono con una nota congiunta in merito alla riorganizzazione del sistema di emergenza territoriale nella Provincia di Prato.
“Anni di sperperi nella sanità Toscana, a partire dal buco del Asl di Massa, aggravati dalla situazione Covid, si stanno riversando come una valanga sulle capacità di dare servizi ai cittadini soprattutto nei comuni non capoluogo. L’alzata di scudi dei sindaci di Vaiano e di Montemurlo dimostra l’incapacità di incidere del PD pratese sulle decisioni regionali” affermano i consiglieri provinciali di opposizione Cocci e Betti, che aggiungono “Ci risulta che la provincia di Prato stia subendo una riduzione nel sistema del soccorso del 118 molto più incisiva rispetto al territorio fiorentino”.
“La valle del Bisenzio esce ancora più penalizzata da questa riorganizzazione – dicono i consiglieri Alessandro Logli e Antonino Angelica di FdI -Il Comune di Vaiano non avrà più il medico nelle 12 ore diurne, rimanendo solo le ambulanze con il personale volontario. Questo fatto comporta una contrazione del presidio sanitario su una zona demograficamente importante e pone in capo alle associazioni di volontariato delle responsabilità che almeno dovrebbero essere condivise dall’ente pubblico”.
Esprime preoccupazione anche il capogruppo FDI di Montemurlo Matteo Mazzanti: “Passiamo da 24 ore al giorno di presidio di emergenza a 12 ore solo con infermiere. L’indignazione del sindaco Calamai è arrivata troppo tardi, con i giochi ormai fatti”.
Il consigliere regionale Alessandro Capecchi di FdI ha ricevuto le segnalazioni di cittadini ed operatori sanitari: “È incredibile come il Partito Democratico toscano stia cercando di scaricare il problema della sanità sul Governo nazionale, quando la materia sanitaria è di esclusiva competenza regionale e la sinistra la sta gestendo da oltre 50 anni. Da anni denunciamo i disservizi di un sistema burocratico e poco efficiente che oggi sta cercando di recuperare personale per gli ospedali tagliando i servizi sul territorio. Esattamente il contrario di quello che avevano promesso a suo tempo quando fecero l’operazione dei 4 ospedali in project financing; urgenze concentrate in poche grandi strutture ma nuovi e più ampi servizi sul territorio. Questo modello sta rivelandosi invece fallimentare, complice certamente la pandemia ma anche una scarsa capacità di programmazione. Cercheremo di capire che margini di recupero possono esserci, soprattutto per le comunità periferiche”.
Infine Giovanni Sardi, capogruppo FdI a Carmignano e coordinatore per i comuni medicei afferma: “Ad oggi per quanto riguarda i comuni medicei di Poggio a Caiano e Carmignano non risulta in maniera ufficiale alcuna modifica nel piano di riorganizzazione del 118, ma è fortissima la preoccupazione che serpeggia tra i cittadini visto anche il silenzio delle amministrazioni sul tema. Spero vivamente che delle modifiche peggiorative non arrivino però dopo le elezioni amministrative di Poggio a Caiano e che questa tregua non sia solo uno spot elettorale”.