28 Febbraio 2023

Recide il nervo della lingua a una paziente durante la rimozione del dente del giudizio: dentista a processo

I fatti risalgono al novembre 2016: il processo stamani ha subito un nuovo rinvio, al prossimo giugno, perchè in Tribunale non si trovava il fascicolo


Ha reciso il nervo della lingua ad una paziente a cui stava rimuovendo il dente del giudizio. Per questo, con l’accusa di lesioni personali in ambito sanitario per colpa medica, è imputato un giovane dentista, oggi 37enne. L’odontoiatra, assistito dagli avvocati Antonio Bertei e Carlo Alvano, eseguì l’intervento nel novembre 2016 su una donna di 54 anni che si era rivolta all’ambulatorio pratese di una clinica dentale all’epoca presente in tutta Italia, perchè aveva necessità di sistemare l’apparato dentario nelle due arcate.
Tra gli interventi programmati – a fronte di un preventivo di 4.500 euro con stipula di un finanziamento ad hoc – c’era la rimozione del dente del giudizio, in occlusione totale ossea. L’operazione dura oltre due ore e mezzo ed è particolarmente dolorosa; il dentista dice alla paziente che l’effetto dell’anestesia sarebbe durato diversi giorni. Dopo alcune settimane, la donna continua a lamentare problemi di atrofizzazione della lingua e l’odontoiatra che l’ha operata le prescrive degli antibiotici. I problemi persistono e soltanto nel giugno 2017, la donna viene ricontattata dalla clinica dentale dove le riferiscono che il nervo linguale era stato reciso e che per recuperare la sensibilità della bocca avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento maxillo-facciale da prenotarsi presso il servizio sanitario nazionale.
La paziente a quel punto si rivolge privatamente ad un altro medico specialista che la dissuade con forza: l’intervento suggerito dalla clinica dentale, oltre che essere parecchio rischioso, non sarebbe servito a niente, visto che il nervo era oramai completamente atrofizzato. La donna, assistita dall’avvocato Giulia Calamai, presenta così la denuncia da cui scaturiscono le indagini della Procura di Prato e la citazione diretta a giudizio.
Il processo stamani ha subito un nuovo rinvio, al prossimo giugno, perchè in Tribunale non si trovava il fascicolo relativo all’udienza. L’avvocato di parte civile ha chiesto un risarcimento danni quantificato in 250.000 euro perchè la donna, in seguito alla recisione del nervo, ha riportato danni funzionali permanenti, quali la perdita di sensibilità di parte della lingua, con possibilità di bruciature da cibi e bevande bollenti, riduzione del controllo alimentare, perdita di saliva, cambiamento del parlato e della percezione del gusto.
Nel processo sarà chiamata quale responsabile civile l’assicurazione del medico, che potrebbe intervenire anche nella trattativa stragiudiziale fra le parti per il risarcimento del danno.