1 Febbraio 2023

La festa dei giornalisti con il vescovo Nerbini e gli inviati di guerra di Rai e Avvenire

Il presule: "Il compito dei giornalisti deve essere quello di aiutarci a conoscere gli scenari e le realtà sociali non solo quando è scoppiata una guerra ma anche prima"


I giornalisti pratesi si sono ritrovati per un momento di formazione e confronto in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Prato alla presenza del vescovo Giovanni Nerbini. «Giornalisti con l’elmetto o giornalisti di pace?» il titolo dell’incontro che ha visto le testimonianze di Giacomo Gambassi del quotidiano Avvenire e di Giammarco Sicuro della Rai, entrambi inviati dalle rispettive testate in Ucraina per seguire e raccontare la guerra. A intervistarli è stato il giornalista Giorgio Bernardini.

«Nessuno di noi è convinto che la guerra possa risolvere alcun problema – ha detto monsignor Nerbini – ma è altrettanto vero che ci siamo rassegnati a questa situazione. Eppure ognuno di noi può fare la sua parte nel costruire la pace. Il compito dei giornalisti – ha aggiunto il Vescovo rivolgendosi ai presenti – deve essere quello di aiutarci a conoscere gli scenari e le realtà sociali non solo quando è scoppiata una guerra ma anche prima; nella situazione della guerra in Ucraina credo sia mancata la consapevolezza di quello che stava per accadere».

A questo proposito il direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali Gianni Rossi ha ricordato un passaggio del messaggio scritto da papa Francesco in occasione della giornata mondiale per le comunicazioni: «Parlare con il cuore è oggi quanto mai necessario per promuovere una cultura di pace laddove c’è la guerra; per aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione laddove imperversano l’odio e l’inimicizia». «Oggi sempre di più abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel costruire la pace, attraverso i media nei quali operiamo, ma anche nella gestione e nella presenza sui social, dove troppo spesso imperversa l’odio e la mancanza di un dialogo vero».

Ascolta l’intervista al giornalista Giacomo Gambassi, rientrato dall’Ucraina da pochi giorni.