Festa della polenta di Vernio rimandata a domenica 5 marzo causa maltempo
Questo weekend il bollettino meteo prevede neve a Vernio
L’amministrazione comunale del Comune di Vernio in accordo con la Società della Miseria, dopo aver consultato l’ultimo bollettino uscito poco fa alle ore 12 che prevedeva brutto tempo e precipitazioni anche nevose per domenica 26 febbraio, hanno deciso di spostare alla domenica successiva, 5 marzo, la Festa della Polenta per dare a tutti la possibilità di festeggiare questa importante ricorrenza senza mettere i partecipanti in situazioni di rischio a causa del meteo.
“Una festa deve essere una festa, e per noi questo evento ha un significato davvero importante tanto che abbiamo deciso che non avrebbe avuto senso farlo in maniera ridotta al chiuso non consentendo di partecipare a tutta la comunità e ai comuni limitrofi” – sottolineano il sindaco di Vernio Giovanni Morganti e Maria Lucarini assessore alla Cultura di Vernio proseguendo: “Per questo, abbiamo deciso in accordo con la Società della Miseria che ci sostiene nell’organizzazione e realizzazione dell’evento, di non rinunciare a questo momento, ma di farlo la domenica successiva, 5 marzo, in totale sicurezza, dato che le previsioni per questo weekend promettono pioggia e addirittura un po’ di neve. La Festa quindi è solo rimandata, vi aspettiamo numerosi”.
Una festa, quella della Polenta di Vernio, che unisce tradizione del territorio e celebrazione di uno dei piatti tipici della Val di Bisenzio, e vive grazie alla partecipazione di tutta la comunità e delle associazioni, che non poteva essere festeggiata solo parzialmente. La festa sarà quindi domenica 5 febbraio seguendo il programma della giornata: si aprirà all’insegna dei tradizionali momenti del corteo storico con due partenze, la mattina alle ore 9.30, da via Camaldoli e località La Piana verso San Quirico di Vernio e con alle ore 12 la lettura della “storica pergamena” in piazza del Comune alla presenza del sindaco di Vernio, Giovanni Morganti, e del presidente della Società della Miseria, Piero Sarti. E nel pomeriggio spazio alla regina Polenta con assaggi di polenta dolce con aringhe e baccalà secondo la tradizione. Nel pomeriggio sarà la volta delle esibizioni dei gruppi storici ospiti e dell’affascinante spettacolo con i rapaci dell’Antica falconeria toscana, che incanterà piccoli e grandi. L’origine della festa risale all’antica commemorazione dei Conti Bardi quando, in seguito al saccheggio delle truppe spagnole nel 1512, sfamarono il popolo il Vernio. Anche l’evento in Provincia che era in programma per questo venerdì, slitterà a venerdì 3 marzo alle ore 21, momento in cui saranno presentati ufficialmente i Miserini, una rielaborazione degli zuccherini, biscotti tipici della Alta Val Bisenzio, con la farina di castagna, da un’idea di Nello Giuliani, volontario dell’associazione Società della Miseria e sarà svelato in anteprima l’ultimo costume storico realizzato da Marcella Giugni secondo modelli rinascimentali. Interverrà per l’occasione anche Arianna Sarti, storica del Museo del Tessuto.
L’evento è organizzato dall’amministrazione di Vernio in collaborazione con la Società della Miseria, per la quale era presente oggi in conferenza stampa il presidente Piero Sarti che ha detto: “La Società della Miseria è una delle più antiche d’Italia. Da sempre portiamo avanti le tradizioni enogastronomiche che caratterizzano il nostro territorio, come la ‘pulendina’ di castagne, ma soprattutto quelle storiche a cui si lega l’evento della Festa della Polenta e più in particolare le vicende della famiglia dei conti Bardi del Feudo di Vernio e della Contessina Bardi che fu moglie di Cosimo il Vecchio. Ricordiamo questi importanti momenti attraverso rievocazioni e la realizzazione di vestiti con tessuti di pregio fedelmente riprodotti che vanno ad arricchire ogni anno il corteggio storico. La nostra associazione è molto attiva anche sul territorio fiorentino, e, oltre della Festa della Polenta, ci occupiamo di organizzare anche la manifestazione “Recitar cantando”, sempre nell’ottica di far conoscere un piccolo pezzo delle nostre tradizioni” – conclude il presidente della Società della Miseria.