Sta per prendere il via la stagione delle fiere dei tessuti di maggior interesse per i produttori pratesi, dedicate alla primavera-estate 2024: dal 31 gennaio al 2 febbraio a Milano la 36a edizione di Milano Unica, dal 7 al 9 febbraio a Parigi Première Vision. I dati che emergono dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord indicano per il 4° trimestre 2022 un incremento della produzione di tessuti pratesi pari a +5% rispetto allo stesso trimestre del 2021; con questo ultimo tassello l’incremento complessivo della produzione di tessuti pratesi nel 2022 si calcola in +8% rispetto all’anno precedente. Il dato dell’export di tessuti pratesi – espresso però in valori e non in volumi, con le conseguenze del caso date le dinamiche dei prezzi – è ancora una volta più elevato di quello della produzione: i primi 9 mesi del 2022 hanno segnato rispetto allo stesso periodo del 2021 +26,3% (fonte Istat), arrivando a superare il miliardo di euro. Particolarmente consistenti i mercati spagnolo (quota del 10,2% del totale, con una crescita di +15,4%), tedesco (9,9% del totale, crescita del +25,3%), francese (7,7% del totale, crescita del +30,1%), cinese (includendo Hong Kong, 5,4% del totale, crescita del +19,5%), statunitense (5,3% del totale, crescita del +22,1%). Da segnalare anche le esportazioni verso paesi che costituiscono soprattutto destinazioni di lavorazione come la Romania (6,7% del totale, crescita del +30,1%) e la Turchia (4,7% del totale, con crescita record del +74,9%).
“Parlare del momento che si sta di volta in volta vivendo come di una fase di passaggio è diventato quasi uno stereotipo, in un contesto generale che ormai da anni ci ha disabituato alla stabilità – commenta Maurizio Sarti, coordinatore del gruppo Produttori di tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, oltre che presidente della stessa sezione -. Ma in effetti questa stagione fieristica si colloca in un momento particolare, che corrisponde, con la riapertura del mercato cinese finora bloccato, a un ulteriore importante passaggio verso la definitiva uscita dai condizionamenti della pandemia e ad una relativa stabilizzazione del difficilissimo capitolo costi energetici. Stabilizzazione a livelli ben più alti di quelli da cui eravamo partiti, ma comunque di certo preferibile – pur nelle incertezze che rimangono anche a causa delle vicende belliche – rispetto ai picchi insostenibili che abbiamo visto e vissuto. Queste fiere sono appuntamenti fondamentali sia in sé sia come segnali di evoluzione dei mercati. I dati evidenziano per i tessuti pratesi una ripresa netta, per quanto non ancora totale, in un quadro che per molti versi si presenta favorevole alle nostre specializzazioni. L’attenzione per la sostenibilità, rispecchiata anche dalle collezioni delle imprese del distretto, è per Prato una opportunità che non possiamo né vogliamo mancare: non è un caso se sia la nostra associazione, sia singole aziende, sia la città nel suo complesso sono impegnate a cogliere tutte le opportunità che si possono aprire, rendendosi partecipi di iniziative e progetti. Non meno intensa l’attività di rappresentanza di Confindustria Toscana Nord rispetto all’orientamento delle decisioni pubbliche in questa essenziale materia. Pur fra incertezze e cautele, le nostre imprese guardano con positività al futuro. Da qui anche l’appello che voglio rinnovare ai giovani: venite a scoprire il tessile, il nostro tessile, quello della Prato di oggi. Troverete un mondo che forse non vi aspettate, pieno di opportunità per tutti, dai livelli operativi a quelli tecnici, manageriali e creativi. La migliore occasione per il vostro futuro potrebbe essere a un passo da casa.”
“Pur con tutti i cambiamenti che abbiamo vissuto e viviamo nel mondo della promozione del tessile, quelli di Milano Unica e Première Vision rimangono appuntamenti attesissimi e cruciali – aggiunge Giovanni Gramigni, presidente del consorzio Pratotrade -. Parigi nell’ideale comune rimane la fiera primaria a livello internazionale, Milano Unica a sua volta cresce e si rende sempre più attrattiva anche per le imprese pratesi; Milano Unica n. 36 vede una presenza record per l’edizione invernale, con la partecipazione di 70 produttori di tessuti pratesi, cui si aggiungono altre imprese di accessori e servizi. Negli ultimi anni, solo l’edizione di luglio 2019 ebbe una partecipazione più elevata di qualche unità. L’imperativo, nella sempre più agguerrita concorrenza internazionale, è farsi conoscere da chi ancora non è mai stato nostro cliente e nello stesso tempo non perdere posizioni già acquisite. Per questo è importante combinare, con la massima efficacia e in maniera appropriata alle caratteristiche e strategie di ciascuna azienda, la partecipazione a fiere generaliste e ad iniziative promozionali di nicchia, orientate a singoli mercati. E’ su questo solco che si muove Pratotrade: già dallo scorso luglio abbiamo sperimentato, con risultati confortanti che ci hanno indotto a replicarle questo gennaio, iniziative presidiate dal nostro consorzio a New York e a Parigi; stiamo anche ipotizzando nuove iniziative del genere su altre nazioni. Ad oggi questo approccio ‘a due vie’ ci sembra il più funzionale: i clienti vengono da noi alle grandi fiere, ma anche noi li andiamo a incontrare a casa loro con missioni ad hoc pensate per quello specifico mercato. Le evoluzioni future ci diranno se e come aggiustare il tiro in funzione dei movimenti delle persone e dello sviluppo del digitale. Per quanto riguarda i mercati, riscontriamo attenzione dall’Europa in generale, soprattutto per i prodotti di fascia medio-alta; difficili le previsioni sulla Cina, ma intanto la sua riapertura è già un dato positivo. Sfaccettata la situazione dei cambi, con la quotazione del dollaro Usa che ci aiuta, mentre in altri casi, come quello dello yen giapponese, ci penalizza.”
Dalla elaborazione degli ultimi dati strutturali disponibili nel 2022 sul 2021, i produttori di tessuti pratesi, comprensivi dei produttori di tessuti speciali (jacquard, pellicce sintetiche, tessuti tecnici, tessuti non tessuti, spalmati), sono stimati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord in oltre 270 imprese con 4.700 addetti diretti. Gli ultimi dati disponibili (2021) indicano per queste aziende 1,145 miliardi di euro di valore delle esportazioni, che si stima rappresentino il 66% del fatturato, valutato per il 2021 a quota 1,74 miliardi. Nel 2022, considerata la già citata crescita media della produzione intorno all’8% rispetto al 2021, il fatturato dovrebbe superare 1 miliardo e 850 mila euro.