Una adorazione eucaristica in segno di riparazione del furto sacrilego delle ostie consacrate. È questo il «gesto pubblico» che il vescovo di Prato Giovanni Nerbini vuole fare per «ripristinare il senso dell’Eucarestia» dopo il gravissimo fatto avvenuto venerdì scorso, 27 gennaio, nella basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci, quando un uomo ha rubato una pisside d’argento contenente più di cinquanta particole.
L’adorazione eucaristica si tiene mercoledì primo febbraio alle ore 16,30 in basilica, sarà guidata dal Vescovo e animata dalla comunità monastica delle suore Domenicane di San Vincenzo. La celebrazione è aperta ai fedeli.
Il giorno successivo al furto, sabato 28 gennaio, nella basilica sono state celebrate due messe di riparazione, quella del primo febbraio sarà invece una adorazione alla presenza reale e divina di Gesù Cristo nell’Eucarestia. Durante questa forma di preghiera infatti il pane consacrato viene esposto all’adorazione dei fedeli.
Ricordiamo che sabato 4 febbraio è la festa di Santa Caterina de’ Ricci, compatrona della diocesi e della città di Prato. Dal 2 al 5 febbraio, nella basilica, retta dalle monache Domenicane di clausura, sono in programma speciali celebrazioni: ogni giorno alle 7,30 (la domenica alle ore 8) c’è la recita delle lodi; alle 17 i vespri e alle 17,30 la messa. Venerdì 3 febbraio, vigilia della festa, la celebrazione del pomeriggio è presieduta da monsignor Nerbini; mentre al termine della messa del 2 febbraio si tiene la tradizionale benedizione dei bambini nel nome della Santa di Prato.
Con queste celebrazioni si chiudono i festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della nascita di Caterina de’ Ricci.