Il Natale dei ristoratori pratesi viaggia spedito verso il sold out ed il prezzo del menù, nonostante i notevoli rincari degli ultimi mesi, resta contenuto. È quanto emerge dall’ultima indagine condotta da Confcommercio su un campione di aziende associate che operano nel segmento. Un quadro testimoniato dagli stessi ristoranti, come nel caso del ristorante Logli, come racconta Clarissa Pozzarini: “Non abbiamo più posti liberi, da noi verranno specialmente clienti storici, per la maggior parte famiglie, ma non soltanto. Il menù sarà alla carta, intriso di piatti tipici della tradizione toscana, quella che portiamo avanti quotidianamente con la nostra cucina. Il prezzo? I rincari sono stati evidenti, sia per l’energia che per le materie prime, ma siamo comunque riusciti a rimanere in linea con la richiesta di un anno fa”. Bene anche il ristorante Eramare, seppure con qualche recriminazione, come testimonia Walter Santoro: “Registriamo – ricorda – un tutto esaurito per il cenone del 24 dicembre, mentre per il pranzo del 25 non ci siamo arrivati e questo un po’ ci sorprende. Proponiamo un menù che si articola interamente intorno al pesce, dagli antipasti ai secondi. Complici i rincari abbiamo dovuto ritoccare lievemente i prezzi, ma siamo rimasti sostanzialmente nei canoni dello scontrino di un anno fa”. Segnali certamente positivi secondo Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato: “Il notevole numero di prenotazioni per passare il Natale insieme nei ristoranti – argomenta – testimonia un trend inequivocabile: c’è grande voglia di ripristinare uno spirito di convivialità diffusa, dopo le restrizioni patite durante la pandemia. I ristoratori hanno fatto la loro parte, perché riuscire a contenere i costi era una missione tutt’altro che agile. È un mix che pone basi solide per la ripartenza effettiva di un segmento oggettivamente martoriato negli ultimi anni”.