Il Comune di Prato apre alla concessione del Castello dell’Imperatore e del Cassero per eventi e iniziative private stabilendo anche delle tariffe ad hoc: la fruizione della fortezza federiciana e dei camminamenti per un’intera giornata avrà un costo dai 1.000 ai 3.000 euro, nel caso di attività ed eventi che non perseguono fini di interesse collettivo, ma hanno finalità commerciali-promozionali. Alla tariffa si applicherà un supplemento del 30% qualora l’evento comporti la chiusura al pubblico del Castello ai visitatori.
I costi sono calmierati – dai 500 ai 600 euro – per iniziative che non hanno finalità di lucro e per gli eventi “che perseguono fini di interesse collettivo non prettamente coerenti alla natura-essenza del luogo”. Le tariffe di concessione del Cassero ammontano a circa la metà, rispetto a quelle del Castello. Entrambi gli spazi potranno essere dati gratuitamente, sotto forma di agevolazione, dal Comune in caso di attività che perseguono fini di interesse collettivo e che siano coerenti con la valenza culturale e l’essenza del luogo.
Divieto di concessione, invece, per attività di natura politica, sindacale o religiosa, oltre che per quelle “discriminatorie e o pregiudizievoli per l’immagine della città”.
Il “regolamento sull’utilizzo temporaneo degli spazi del Castello dell’Imperatore e del Cassero medievale anche da parte di terzi” è stato approvato ieri in consiglio comunale con 16 voti favorevoli (Pd, Sport per Prato, Biffoni sindaco, Demos), 6 astenuti (Centrodestra, Prato al centro) e i due voti contrari del Movimento 5 Stelle.
La consigliera pentastellata Silvia La Vita ha criticato aspramente il provvedimento: “Sullo stile di Renzi che da Sindaco di Firenze diede il via all’uso privato di beni culturali per feste, come il Ponte Vecchio, anche Prato va in questa direzione, dopo aver autorizzato feste a pagamento nei musei cittadini. Da oggi i benestanti e i ricchi potranno utilizzare il nostro bene più prezioso, simbolo di Prato, per feste ed eventi privati, come cene aziendali, matrimoni, compleanni, feste, convegni” dichiara la Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, che si dice assolutamente contraria all’uso privato di beni pubblici culturali. “Un monumento, un museo, una piazza non sono merce da vendere al miglior acquirente. Invece di rendere il Castello ed il Cassero dei luoghi di cultura vivi e accessibile a tutti, sempre, si fa cassa concedendo in affitto a chi se lo potrà permettere il giardino e persino il camminamento del Castello. Dispiace ancora una volta constatare come il PD continui a strizzare l’occhio a mercato e cittadini benestanti, il contrario di quello che dovrebbe fare una forza politica che si definisce di sinistra”.
Nella sua replica, l’assessore alla cultura Simone Mangani sottolinea che il Castello è e resta ad ingresso gratuito per i visitatori e che si è trattato di normare un’attività che in alcuni casi si è già svolta in passato, con cene aziendali o iniziative benefiche di raccolta fondi, tenutesi a seguito di atti dirigenziali di concessione. Mangani fa notare che gli eventi privati saranno consentiti in ultima battuta, rispetto ad un ordine di priorità che privilegia altre iniziative, attività ed eventi di natura culturale e turistica, organizzate dal Comune o da istituzioni culturali. Nel regolamento – aggiunge l’assessore – è stato introdotto un vaglio discrezionale nella concessione dei beni da parte dell’amministrazione, la quale “si riserva la facoltà di concederli o meno tento conto, oltre che della disponibilità degli spazi, delle finalità e dei motivi alla base della richiesta e della compatibilità della stessa con la natura degli spazi in oggetto”.
Per quanto riguarda la capienza del Castello dell’Imperatore, Mangani ha precisato che per decisione degli organi di vigilanza è attualmente di 99 persone, salvo che – come accade per il cinema all’aperto – non siano allestite ulteriori scale e uscite di emergenza che possono portare ad una capienza di 200 persone, o fino alle 244 persone previste in epoca pre-Covid.
“Non si faranno compleanni al Castello dell’Imperatore ed anche per i matrimoni esistono altri tipi di documenti – diversi da questo regolamento – che disciplinano quali sono gli spazi pubblici individuati per le cerimonie” afferma Mangani, il quale richiama la dichiarazione di voto del capogruppo Pd Marco Sapia: “Non mi risulta che l’ex sindaca di Roma del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi abbia negato l’utilizzo della Trinità dei Monti per sfilate di alta moda che hanno dato ulteriore visibilità a uno dei luoghi simbolo della Capitale”.