12 Dicembre 2022

Carenza di organico all’Inps, il caso finisce al Ministero

Bugetti: “A rischio il funzionamento, un danno per lavoratori e imprese”


La carenza di organico alla sede INPS di Prato rischia di creare danni e disagi ai lavoratori, ai pensionati e alle imprese, determinando il mancato raggiungimento degli obiettivi istituzionali fissati dall’ente.

Ilaria Bugetti, consigliera regionale Pd e presidente della commissione Sviluppo economico e lavoro, raccoglie l’allarme dei sindacati e porta il caso in Regione. Lo fa presentando un’interrogazione al presidente Giani nella quale chiede di “conoscere quali iniziative intenda assumere nei confronti dei Ministeri competenti affinché alla sede di Prato dell’INPS venga assegnata una dotazione di personale in grado di rispondere con efficacia alle effettive necessità di un territorio fortemente connotato sotto il profilo economico, produttivo e sociale”.

Solerte la risposta del presidente della Regione, Eugenio Giani, che proprio oggi ha inviato una lettera al ministro del Lavoro, Calderone, e al presidente INPS, Tridico, per condividere i contenuti della richiesta di Bugetti e mettendo in evidenza le richieste dei sindacati.

«Il bacino d’utenza della sede INPS di Prato – spiega Bugetti – è uno dei maggiori della Toscana, secondo fonti sindacali offre servizi a quasi 114mila lavoratori assicurati, 1960 lavoratori autonomi e a quasi 60mila pensionati. Inoltre, gestisce i rapporti previdenziali con oltre 33mila aziende. Per non parlare della gestione delle ore di cassa integrazione che, nel 2020, sono state superiori ai 14 milioni. Inoltre, la sede INPS svolge un ruolo importante per quanto riguarda i controlli sull’evasione contributiva che, solo per l’anno scorso, ammontava a 5,5 milioni di euro. A fronte di questi numeri, oggi la pianta organica dell’Istituto a Prato risulta non solo carente di 19 unità (75 su 94) ma rischia entro poche settimana di ridursi ulteriormente per 22 mobilità in uscita e 3 pensionamenti. Era urgente porre la questione nelle sedi competenti, poiché l’attuale carenza di organico, unitamente alla prevista mobilità in uscita, potrebbero determinare il mancato raggiungimento degli obiettivi istituzionali, determinando, come scrivono i sindacati, “un danno per i cittadini della provincia, per i lavoratori e le imprese, oltre che per il sistema previdenziale che non potrebbe avvalersi della funzione di controllo esercitata dall’Istituto sulla evasione contributiva”. Anche se la Regione non ha competenze dirette – conclude Bugetti – spero che l’intervento del presidente Giani, che ringrazio anche per la rapidità nel rispondere, possa sollecitare una soluzione positiva».