7 Novembre 2022

La Corte dei Conti contesta disavanzo di 19 milioni nei bilanci del Comune di Prato

Sotto la lente dell'organo di verifica contabile sono finiti gli esercizi 2017, 2018 e 2019


Un controllo della Corte dei Conti della Toscana ha individuato e contestato errori nei rendiconti degli esercizi 2017, 2018, e 2019 del bilancio del Comune di Prato. A renderlo noto è la stessa amministrazione comunale, che sarà chiamata entro 60 giorni a modificare e approvare in consiglio comunale tutti i bilanci in questione ed anche i successivi. Il Comune aveva chiuso il 2019 con un avanzo di 12,5 milioni (che si sta trascinando anche negli anni successivi), ma secondo i magistrati contabili avrebbe dovuto chiudere quell’esercizio con un disavanzo di quasi 19 milioni di euro. La differenza di 31,5 milioni si spiega con la “non corretta determinazione delle componenti accantonate, vincolate e destinate ad investimenti”.
Secondo i rilievi della Corte dei Conti, per fare un esempio, il Comune avrebbe dovuto accantonare in via prudenziale 9,8 milioni di euro per tutelarsi dall’esito incerto di sei cause giudiziarie, ma nel bilancio 2019 il fondo contenzioso destinato a questa finalità ammontava soltanto a 1,3 milioni. La parte del leone, da questo punto di vista, riguarda la causa di importo pari a 9,6 milioni promossa da Estra e Centria nei confronti di Toscana Energia e Comune di Prato, per la rivalutazione della rete del gas passata ai nuovi gestori. Un procedimento che dovrebbe essere definito dal Tribunale di Prato nel 2023.
I rilievi dei magistrati contabili riguardano anche le poste di bilancio legate alle multe per eccesso di velocità e per altre violazioni commesse dagli automobilisti: il codice della strada definisce in maniera precisa come ripartire e allocare le risorse derivanti dalle multe, in base all’ente accertatore e al tipo di infrazione, ma al Comune di Prato viene contestato di non aver predisposto le necessarie modifiche procedurali e contabili al fine di rilevare in maniera distinta i singoli proventi e le riscossioni “tardive”. Quanto alle quote vincolate, i magistrati contabili contestano anche nel 2017 la mancata rilevazione e vincolo dei proventi dei parcheggi pubblici.

Il disavanzo emerso al termine del controllo sull’esercizio 2019 – nel complesso, come detto di circa 19 milioni di euro – è stato qualificato per 3.776.828,73 come disavanzo gestionale e per i restanti 15.169.757,15 euro quali disavanzo da riaccertamento straordinario.
Per i 3,7 milioni di disavanzo gestionale il Comune dovrà, secondo quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, provvedere a ripianare in questo esercizio 2022, oppure non oltre la durata della consiliatura (primavera 2024), “contestualmente all’adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio. Il piano di rientro è sottoposto al parere del collegio dei revisori”.

Per quanto riguarda i 15,1 milioni di disavanzo da extradeficit, il Comune secondo quanto indicato dalla Corte dei Conti dovrà “provvedere alla relativa copertura nei termini già definiti nella delibera consiliare approvata ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 2015”.
Il riferimento è al piano di rientro per un altro accertamento della Corte dei Conti che relativamente al bilancio 2012 dell’allora giunta Cenni contestò 30 milioni di disavanzo. A seguito di quell’evento la prima giunta Biffoni avviò un piano di rientro (rate annuali da 795.000 euro) e poi lo estinse ripianando integralmente la parte residua nel 2019. Adesso, la Corte dei Conti, a fronte della nuova contestazione chiede al Comune di riattivare la copertura a rate dell’extradeficit di 15,1 milioni fino al 2042.