Droga servita su vassoi: la Questura chiude per un mese locale a San Giusto
La misura è stata disposta dal questore Giuseppe Cannizzaro dopo un controllo effettuato dalla polizia. All'arrivo degli agenti i clienti hanno cercato di sbarazzarsi di ketamina e metanfetamina gettandole nei lavandini
All’arrivo della polizia alcune delle persone presenti hanno tentato di occultare gli stupefacenti gettandoli nella spazzatura o negli scarichi dei lavandini. È accaduto il 3 novembre in un locale d’intrattenimento musicale a San Giusto dove gli agenti hanno rinvenuto tre bustine di plastica contenenti in totale circa dieci grammi di ketamina oltre a quella già disposta sui vassoi per essere utilizzata e varie pasticche e frammenti di metanfetamina. Ed ancora gli agenti hanno costatato gravi inadempimenti riguardanti le misure di sicurezze del locale, sanzionando amministrativamente il proprietario e, tra le persone identificate durante i controlli all’interno del locale, alcune già note alle forze dell’ordine.
La droga sequestrata dalla polizia
Per tutto questo il questore di Prato, Giuseppe Cannizzaro ha adottato un provvedimento di sospensione coattiva dell’attività per trenta giorni ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, a decorrere da questa mattina. L’adozione della misura, avente finalità cautelare, si spiega in una nota della questura, “tende a evitare che la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio possa causare il protrarsi delle condizioni pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica e si associa a quelle già adottate in precedenza presso lo stesso esercizio, l’ultima datata marzo 2022 che ha comportato una chiusura di 20 giorni”.
Il locale, di proprietà di un cittadino cinese, fanno sapere gli investigatori, è frequentato prevalentemente da connazionali. L’unico dipendente presente all’interno, un cittadino anch’esso cinese di quarantotto anni, è stato deferito all’autorità giudiziaria per il reato di agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. Tutto il materiale, al termine delle operazioni, è stato sottoposto a sequestro a carico di ignoti.
