Sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi e a 5 anni e 8 mesi – entrambi multati per 60.000 euro – Vincenzo Marchio (assistito dall’avvocato Roberto Coscia) e Sabri Mohamed (avvocati Alessandro Oliva e Antonella Italo), ritenuti le figure chiave del giro di caporalato nell’edilizia operato attraverso le società Novaedil Srl ed Eurocostruzioni 75 srl. Il Tribunale di Prato ha emesso altre tre condanne per altrettanti cittadini pakistani e marocchini coinvolti negli illeciti contestati: Omar El Guerymy, condannato a 3 anni e 550 euro di multa; Tariq Mehmood (3 anni e 9.200 euro) e Ahmed Arafa Abdell Salam Nohamed (2 anni, pena sospesa, e 3.300 euro di multa).
Pene accessorie, comminate a vario titolo, hanno riguardato il divieto di direzione di impresa, di stipulare appalti con la pubblica amministrazione e l’interdizione dai pubblici uffici. Il collegio giudicante, presieduto da Francesco Gratteri, ha inoltre stabilito la confisca di 113.950 euro sui conti intestati alle due società e in caso di incapienza lo stesso provvedimento a carico di Marchio e Sabri. I due imprenditori sono stati condannati anche al risarcimento danni in favore degli operai sfruttati costituituisi parte civile, in favore dei quali è stata disposta anche una provvisionale di 2.000 euro. Tutti e cinque i condannati sono stati condannati anche al risarcimento danni nei confronti della Fillea Cgil, da liquidarsi in sede civile.
Fu proprio il sindacato degli edili della Cgil di Firenze a presentare denuncia, dopo aver raccolto la segnalazione di una delle vittime, un operaio che non era stato pagato. Da lì partì l’operazione Cemento Nero, coordinata dal sostituto procuratore Lorenzo Gestri e svolta dalla squadra mobile della Questura di Prato. Pesanti le condizioni di lavoro imposte agli operai: turni fino a 12 ore al giorno, nessun risposo, ferie e contributi negati; il tutto per una paga di 5-6 euro l’ora, versati in contanti o con accredito sulle poste pay.
Secondo le indagini della polizia, una parte di manovali e muratori venivano ingaggiati totalmente ‘a nero’, mentre altri venivano assunti con contratti per un orario inferiore alla manodopera svolta.
Altre tre persone erano state condannate due anni fa in rito abbreviato, fra cui Said Ahmed Eid (fratello di Sabri Mohamed) a 3 anni di reclusione.