Prato sorvegliata speciale per lo sforamento delle polveri sottili, in particolare per il cosiddetto PM10: la nostra provincia è ancora lontana dai veri livelli di allerta ma registra comunque 15 giornate di sforamento, con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo, dall’inizio dell’anno ad oggi a fronte del limite massimo previsto di 35 giorni. Doppia cifra, quindi, per il nostro territorio che resta, insieme a Palermo, Catania, Perugia e Firenze, oggetto di attento monitoraggio. I dati sono riportati nel dossier “Mal’aria 2022” di Legambiente, che analizza la qualità dell’aria di 13 città italiane in questi mesi del 2022 per osservare l’andamento dell’inquinamento e le eventuali misure da mettere in campo. Cartellino rosso per Torino, Milano e Padova che nel 2022 hanno registrato 69, 54 e 47 giornate di sforamento dei limiti previsti. Codice giallo invece per Parma (25 giornate di sforamento), Bergamo (23), Roma (23) e Bologna (17), che hanno già consumato la metà dei giorni sopra il limite. Per il PM10 inoltre le città prese in esame hanno una media annuale in corso eccedente il valore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che oscilla dal +36% di Perugia, passando per città come Prato (+50%), Firenze (+52%), Bari (+53%), Bologna (+58), Roma (+65%), Catania (+75%), Parma (+84%), Bergamo e Palermo (+87%), fino ad arrivare al +121% di Torino e Milano (+122%). Situazione ancora più critica per quanto riguarda il PM2.5, dove lo scostamento dai valori dell’OMS oscilla tra il +123% di Roma fino al +340% di Bergamo e Torino, passando per Bari (+150%), Catania e Firenze (+160%), Bologna (+200%), Milano (+300%). Prato in questo caso è al +190%.