Morte Luana, accolto il patteggiamento: due anni alla titolare della ditta, uno e mezzo al marito. La delusione della mamma
Rinviato a giudizio il tecnico manutentore Mario Cusimano, che aveva scelto di non avvalersi dei riti alternativi. La mamma di Luana: "Mi aspettavo pena più esemplare. Mia figlia rimane un simbolo?"
Il giudice Francesca Scarlatti ha accolto il patteggiamento proposto dalla difesa di Luana Coppini e Daniele Faggi, i due coniugi titolari della ditta in cui il 3 maggio 2021 ha perso la vita la giovane operaia Luana D’Orazio: Coppini è stata condannata a due anni di reclusione, Faggi a un anno e sei mesi. Per entrambi è prevista la sospensione condizionale della pena. Il risarcimento per la famiglia D’Orazio ammonta a 1 milione e 100mila euro, ma il legale Daniela Fontaneto ha annunciato che sarà intentato un procedimento civile per aumentare la cifra. L’ ente orditura in cui è morta Luana è stata condannata come persona giuridica al pagamento di una sanzione pecuniaria che ammonta a 10.300 euro.
Il giudice Scarlatti ha rinviato a giudizio Mario Cusimano, il tecnico manutentore esterno che aveva scelto di non avvalersi dei riti alternativi: il 13 dicembre è fissato l’inizio del dibattimento.
“Mi aspettavo una pena più esemplare. Mia figlia è solo un simbolo?”: sono state queste le prime parole di Emma Marrazzo, la mamma di Luana, all’uscita dal tribunale.
“E’ stata messa nelle mani di Luana una pistola carica senza sicura”, ha commentato l’avvocato Daniela Fontaneto riferendosi al macchinario in cui è rimasta schiacciata, a cui secondo l’accusa erano state disattivate le protezioni antinfortunistiche.
“Sentenza giusta”, ha dichiarato l’avvocato Alberto Rocca, che fa parte del collegio difensore di Coppini e Faggi.
“E’ una sentenza di patteggiamento che non ci convince e che lascia in tutti un profondo senso di disorientamento”. Così Fabio Franchi segretario generale Cisl firenze e Prato e Mirko Zacchei segretario generale Femca Cisl firenze e Prato commentano la sentenza di oggi. “Non entriamo nel merito del dibattito processuale, ma le sentenze dovrebbero avere anche il compito di prevenire. Considerato che il tema è la sicurezza, il messaggio forse poteva essere un altro, specialmente da una vicenda che ha profondamente segnato il nostro territorio dove ci aspettavamo un epilogo diverso”.