Il direttore generale di Iccrea Banca Mauro Pastore si è recato in visita a Banca Alta Toscana. Un appuntamento importante per l’istituto di credito cooperativo, che è parte integrante del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, cui aderiscono 120 BCC sull’intero territorio italiano, tra i principali attori del mondo creditizio nazionale, l’unico gruppo a capitale interamente italiano. Accompagnato dal presidente di Banca Alta Toscana Alberto Banci e dal direttore generale Tiziano Caporali, Mauro Pastore ha visitato la sede di Vignole e i nuovi spazi del Forum Banca Alta Toscana, che lo scorso inverno sono stati messi a disposizione della comunità per la campagna vaccinale anticovid. Il direttore generale di Iccrea Banca ha poi partecipato ad una seduta del consiglio d’amministrazione dell’istituto di credito.
“Banca Alta Toscana ha saputo far andare di pari passo la propria azione incisiva sul territorio, affinchè questo si sviluppasse, con un equilibrio dei conti che ha assicurato, nel tempo, la stabilità della banca stessa” – ha affermato Mauro Pastore, che ha aggiunto: “Laddove è stato necessario Banca Alta Toscana è sovvenuta per operazioni che hanno riguardato banche consorelle, un aspetto che nel credito cooperativo rappresenta un fattore importante. Siamo di fronte ad una banca sana, vivace – ha proseguito Pastore – che nel futuro continuerà a dare un contributo straordinario al credito cooperativo, supportando l’economia del territorio”.
La visita di Pastore, che segue quella nel febbraio scorso del presidente di Iccrea Banca Giuseppe Maino, è arrivata in prossimità dell’assemblea straordinaria dei soci che il 16 ottobre vedrà all’ordine del giorno l’approvazione del progetto di integrazione di VivalBanca in Banca Alta Toscana e Banca Centro Toscana-Umbria. Un progetto che Mauro Pastore valuta positivamente.
“Nel credito cooperativo – spiega il direttore generale di Iccrea Banca – quando c’è un’operazione come questa facciamo sì che i territori continuino ad avere il supporto della banca come ce l’avevano da quella originaria. In questo caso il supporto sarà assicurato attraverso le due banche subentranti, le quali nel corso di qualche tempo, saranno in grado di ottimizzare i fattori produttivi e le catene distributive della banca soggetta a procedimento di scorporo. Questo intervento genera un valore per le banche che rimangono, favorendo (e razionalizzando) la relazione con le realtà del territorio”.