Fisiomakbi inaugura ‘l’architettura della guarigione’: a Prato il primo centro medico fisioterapico di concetto europeo
Dalla riqualificazione con materiali ecosostenibili di due fondi storici di viale Montegrappa nasce una struttura specializzata in patologie alla schiena e che punta sulla prevenzione
Dimenticate subito gli ambienti asettici tipici delle strutture sanitarie, con il bianco delle pareti degli ambulatori a dare la sensazione al paziente di essere entrato in un luogo di cura, dove c’è da fare i conti con una patologia da cui guarire. E lasciate spazio a un gioco di colori e di richiami positivi, con un’architettura naturale fatta di materiali green e in legno, capace di portare il paziente in un percorso di rigenerazione fisica ed emotiva.
Da questa filosofia che vuole andare oltre il tradizionale concetto di cura fisioterapica, nascono i nuovi locali di Fisiomakbi, il centro medico fisioterapico guidato dal dottore osteopata Edoardo Biagioli, che si è trasferito in viale Montegrappa 121, nei vecchi locali della storica cartolibreria ‘L’Albero Azzurro’. Parliamo di un centro di oltre duecento metri quadri, che ha recuperato anche gli spazi adiacenti dei vecchi uffici amministrativi di Cap, con un’ampia reception all’ingresso, un lungo corridoio con le stanze per le consulenze e le cure fisioterapiche e in fondo la palestra riabilitativa. Un percorso immaginato per dare al paziente un’immediata sensazione di accoglienza, benessere e di stare al centro di un cammino di guarigione fisica ma anche emotiva.
Entrando nel centro di viale Montegrappa troviamo subito l’albero della rigenerazione: rappresenta l’inizio del percorso di rivitalizzazione. Proseguendo poi in un corridoio verde, una sorta di bosco dove avviene la rigenerazione del corpo e della mente attraverso il percorso fisioterapico, e infine arrivare in palestra dove un albero sempre più stilizzato al centro della stanza si trasforma in flusso di luce energetica positiva a rappresentare la fine delle cure e la conclusione della rigenerazione.
“A livello europeo, soprattutto in Inghilterra e in Spagna, stanno nascendo centri di questo tipo che vogliono trattare anche la parte emozionale dei pazienti – spiega il titolare di Fisiomakbi, Edoardo Biagioli -. Strutture che pensano ai benefici dei materiali e dei colori per la cura del benessere psicofisico. Si tratta però per lo più di centri di ambito sanitario, che operano anche a livello oncologico. Noi invece siamo stati i primi in Italia a immaginare e ad abbracciare questo aspetto di positività, applicandolo all’ambito fisioterapico”.
LA STORIA E LA FORMAZIONE
Biagioli ha rilevato Fisiomakbi a maggio 2009, rilanciando quello che era il primo centro fisioterapico collegato al servizio sanitario nazionale aperto a Prato. Il dottore osteopata vanta un’esperienza di trent’anni nel settore, sempre da imprenditore. Prima di Fisiomakbi, infatti, era uno dei due soci del centro Hibisco di Pistoia. Adesso, dopo 12 anni di gestione di Fisiomakbi, ha deciso di trasferirsi in una nuova sede, con maggiore visibilità, con un migliore accesso per i disabili e rilanciando due fondi storici. Un centro dove ha voluto portare tutta la sua esperienza, caratterizzata da un percorso di studi che l’ha portato a formarsi anche in Belgio e in Francia, specializzandosi in rieducazione posturale globale con allievi diretti del fisioterapista francese Mézières, colui che ha inventato l’omonimo metodo di rieducazione posturale. All’interno di Fisiomakbi ci sono undici dipendenti, tutti professionisti specializzati: il direttore sanitario e fisiatra è Ulrike Huber, poi ci sono fisioterapisti, osteopati, chinesiologi con formazione in rieducazione posturale globale, podologo e ortopedico. Il centro è convenzionato col sistema sanitario nazionale, accreditato in Regione Toscana, e ha tutte le convenzioni con i fondi assicurativi e del welfare aziendale.
“Come centro siamo specializzati in fibrolisi diacutanea, venendo riconosciuti dall’associazione Mfxi che è quella di riferimento a livello nazionale nel settore – prosegue Biagioli -. Ci occupiamo poi di problematiche alla schiena, trattiamo il post parto, seguiamo i bambini piccoli, riabilitiamo i pazienti con problemi uroginecologici, e siamo formati in interventi di riabilitazione in seguito a protesi all’anca, alla spalla e alla schiena. Chiaramente poi ci occupiamo anche di fisioterapia tradizionale, quella derivante dai traumi quotidiani e sportivi che grazie alla nostra formazione risulta di facile risoluzione”.
IL CONCETTO DI PREVENZIONE
L’altro concetto chiave all’interno di Fisiomakbi è quello di prevenzione. “Tante persone hanno un problema anche senza avere subìto un trauma specifico – sottolinea Biagioli -. Problema che a volte si tende a minimizzare ma che in realtà avrebbe bisogno di un sostegno fisioterapico. La nostra idea è quella di educare la persona a prendersi cura di se stessa, senza aspettare che il problema assuma dimensioni rilevanti. Noi ad esempio collaboriamo con i dentisti per la risoluzione di problemi che nascono dopo interventi al cavo orale, andando a modificare la postura. Trattiamo anche il mal di testa causato da patologie legate alla cervicale e ci occupiamo di problematiche professionali andando a migliorare la qualità della vita delle persone”.
Ad essersi occupato del restyling di Fisiomakbi è stato l’architetto pratese David Darelli che ricorda come l’ambiente creato in viale Montegrappa “sia qualcosa di unico, che caratterizza in modo specifico la filosofia di architettura della guarigione del centro medico fisioterapico Fisiomakbi”. “E’ stato rinnovato anche il logo del centro – aggiunge Darelli -, che racchiude in sé il concetto di rigenerazione tramite un percorso volto alla ricerca di un equilibrio tra la parte fisica, quella simboleggiata dall’esagono esterno, metafora dei tessuti muscolari del corpo umano, e quella mentale, racchiusa al suo interno, simboleggiata dal labirinto che percorriamo per trovare l’uscita e la ripresa”.
L’INVESTIMENTO E L’INAUGURAZIONE
Biagioli infine spiega il perché abbia deciso di investire in città. “Intanto a Prato ci sono nato e voglio contribuire alla crescita della città – conclude -. L’investimento e il progetto sono nati in piena pandemia, ma nonostante le difficoltà del momento ho decido di dare il mio contributo per dare più importanza alla sanità territoriale offrendo un servizio in più alla cittadinanza. Inoltre il periodo pandemico ha creato disastri a livello fisico ed emotivo nelle persone, e quindi vogliamo dare un sostegno alle problematiche fisiche accentuate dall’insorgere dell’emotività vissuta nel periodo pandemico”.
Presenti all’inaugurazione il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli, l’onorevole Erica Mazzetti, gli assessori comunali Benedetta Squittieri e Valerio Barberis, e il presidente dell’ordine dei medici Guido Moradei. “Parliamo di un centro bello e importante – commenta il sindaco Biffoni -, che manda un ulteriore segnale di vitalità della città, offrendo una serie di servizi riabilitativi strategici ai pazienti. E’ bello vedere che c’è sempre più voglia di investire sulla città”. A intervenire è anche la deputata Erica Mazzetti: “E’ sempre un piacere vedere aprire un’attività imprenditoriale – dice -. E’ stato importante esserci per dare una risposta e un segnale di presenza istituzionale a imprenditori che si impegnano sul territorio con i loro investimenti, assicurando lavoro. Ho trovato un centro accogliente che ha ampliato gli spazi per dare nuovi servizi ai pazienti”.