Nel decennio 2011-2021 i volumi creditizi da parte del sistema bancario alle imprese toscane sono diminuiti del 18%, un dato ben più pesante di quello italiano (-7,9%) e che tocca livelli drammatici per le imprese con meno di 20 dipendenti, per le quali le somme erogate si sono ridotte addirittura di un terzo, -29,6%.
Sono alcuni dei numeri contenuti nell’analisi, su dati Bankitalia, compiuta dall’Osservatorio regionale del credito di First Toscana, il sindacato bancari e assicurativi della Cisl, in merito alle tendenze nel sistema creditizio regionale. Proprio la situazione e le tendenze del credito nella nostra regione saranno al centro di una tavola rotonda in programma venerdì 7 Ottobre a Firenze (Inizio ore 9,30, Hotel Hilton Metropol, via del Cavallaccio 36), dal titolo “Desertificazione bancaria, impatto socio economico in Toscana”.
All’incontro parteciperanno il segretario generale nazionale First-Cisl Riccardo Colombani, l’assessore regionale alle politiche del credito Leonardo Marras, l’amministratore delegato della Banca Popolare di Lajatico Daniele Salvadori, il vicepresidente nazionale Federcasse e presidente della Federazione toscana BCC Matteo Spanò, il professore ordinario di Analisi matematica dell’Università di Firenze Vincenzo Vespri, il ricercatore dell’Università Piemonte orientale Paolo Rossi.
“La nostra ricerca – spiega il segretario generale della First-Cisl Toscana, Stefano Bellandi – evidenzia un processo di accentramento da parte delle banche che ha come prima conseguenza la riduzione del credito erogato sul territorio. Il passo successivo, in questi casi, è la riduzione anche nel numero degli sportelli, che causerebbe un taglio di posti di lavoro, un peggioramento del servizio a cittadini e imprese costretti a fare molti più chilometri per trovare uno sportello e un’ulteriore riduzione del credito erogato, con conseguenze depressive soprattutto per le piccole realtà, che sono una parte fondamentale dell’economia toscana.”
“La First – continua Bellandi – da tempo tenta di far suonare un campanello di allarme in tutte le sedi istituzionali e ora vogliamo far conoscere situazione e rischi anche ai cittadini, perché ci aiutino a chiedere risposte alla politica, locale e nazionale, per disinnescare questa vera e propria bomba, pronta a colpire la nostra economia e le nostre comunità locali.”