13 Ottobre 2022

Caterina de’ Ricci a 500 anni dalla nascita: quattro ricercatrici a confronto sulla Santa di Prato

Convegno nel salone consiliare sulla storia della compatrona della città. In occasione dello speciale anniversario la Santa Sede ha concesso ai fedeli che visitano la basilica della Santa alle solite condizioni ben sette anni di indulgenza plenaria


Santa Caterina de’ Ricci a cinquecento anni dalla nascita. Ne parleranno quattro storiche in un convegno promosso nell’ambito delle iniziative del cinquecentenario della Santa. L’appuntamento è per venerdì 14 ottobre alle ore 16 nel salone consiliare del Comune di Prato. Dopo i saluti del presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti e del vicario generale mons. Daniele Scaccini, prenderanno la parola Roberta Franchi, Isabella Gagliardi e Anna Scattigno dell’Università di Firenze e la ricercatrice e docente Veronica Vestri. Modera il canonico Marco Pratesi, bibliotecario della Roncioniana.

«L’intento – spiega don Marco Pratesi – è quello di tratteggiare la figura della Santa da un punto di vista storico e per farlo abbiamo voluto chiamare quattro donne ricercatrici esperte di storia della Chiesa e del monachesimo. Si inquadrerà la grandezza di Caterina nel contesto del suo tempo. Il nostro desiderio è anche quello di lasciare spazio alla discussione tra i presenti».

L’iniziativa, promossa dalla Diocesi, vede il patrocinio del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ed è aperta a tutti gli interessati.

 

Il comitato promotore delle iniziative per i 500 anni dalla nascita della Santa

Sette anni di indulgenza plenaria per la Santa di Prato

I fedeli hanno a disposizione ben sette anni per ricevere l’indulgenza plenaria. In occasione del 500° anniversario della nascita di Santa Caterina de’ Ricci, la Santa Sede ha concesso l’indulgenza plenaria ai pellegrini che si recano nella basilica di San Vincenzo e Santa Caterina e recitano il Padre Nostro e il Credo.

Ottenuta in favore dei vivi e dei defunti, l’indulgenza plenaria è concessa alle solite condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati.