Case di Comunità: ecco dove sorgeranno i nuovi presidi della sanità territoriale
Cinque centri a livello provinciale, operativi dal 2026 e finanziati (tra risorse del PNRR, Articolo 20 e stanziamenti dell'Asl Toscana Centro) per circa 20 milioni. Stamani al Pellegrinaio Novo la presentazione al mondo dell'associazionismo e del terzo settore
La data da segnare in calendario è il 31 dicembre 2025. E’ entro la fine di quell’anno che dovranno essere pronte per entrare in funzione, dal 2026 in avanti, le 5 case di Comunità della provincia di Prato. Una evoluzione dei distretti e dell’attuale modello delle Case della Salute che adesso può subire una forte accelerata grazie anche ai fondi del PNRR, che porteranno in dote alla Toscana complessivamente quasi 80 nuove Case di Comunità.
Per il territorio della provincia si parla di un investimento totale di circa 20 milioni, tra fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Articolo 20 della legge finanziaria e stanziamenti propri dell’Azienda Usl Toscana Centro. Nasceranno così 5 strutture di prossimità: realtà in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e assistenti sociali, con aperture di 12 ore, 7 giorni su 7.
Intorno a questi nuovi centri graviterà il mondo dell’associazionismo e del terzo settore, nell’ottica di una integrazione sempre più forte tra competenze territoriali. Ecco il perché dell’incontro di questa mattina, al Pellegrinaio Novo, organizzato dalla Società della Salute con il tessuto associativo locale.
Il programma di interventi porterà dunque (oltre all’annunciato distretto socio-sanitario di San Paolo) altri 4 centri, in parte nuovi in parte recuperati da strutture già esistenti che saranno ampliate o ristrutturate. E’ il caso dei circa 1800 metri quadri dell’ex anatomia patologica, al Misericordia e Dolce. Ampliamenti previsti invece per l’attuale distretto di Poggio a Caiano e per quello di Vaiano mentre la Casa di Comunità di Montemurlo sorgerà, ex novo, negli spazi di fronte alla Coop e coprirà una superficie di mille metri quadrati. Questi nuovi poli della sanità territoriale arrivano sulla scia dell’esperienza (ritenuta positiva dalla Società della Salute) delle due Case della Salute presenti già a Prato e provincia: quella di Vernio, che conta 4 medici di medicina generale e 1 pediatra, e quella di Prato Centro Est (in via Fra’ Bartolomeo 48) che vanta un team di 17 medici di medicina generale (che coprono 46mila pazienti pratesi) oltre a infermieri di famiglia e specialisti in geriatria, neurologia, psichiatria, fisiatria e gastroenterologia.
La Regione, dal canto proprio, si sta muovendo in diverse direzioni, lavorando per vigilare sulle risorse del PNRR e sulle progettualità da mettere in campo, provando a intervenire sul cronico problema della carenza d’organico ma non solo.
La riforma della sanità territoriale produrrà anche un altro effetto: la nascita degli Ospedali di Comunità. In città ne sorgeranno due: uno al primo piano dell’ex Centro Pegaso 2 di via Galcianese con 20 posti letto (il piano terra sarà riservato a servizi di supporto ai degenti e altri aperti alla cittadinanza) e l’altro all’Ospedale Vecchio, dove le attuali cure intermedie saranno convertite a Ospedale di Comunità.