19 Settembre 2022

Permessi facili ai cinesi, commercialista condannato a 6 anni e 9 mesi

Si è concluso oggi il processo di primo grado al professionista veronese Alberto Robbi che assieme ad un socio cinese aveva aperto uno studio a Prato


E’ stato condannato a 6 anni e 9 mesi il commercialista veronese Alberto Robbi, finito nel 2016 al centro dell’inchiesta Permessi Facili, con l’accusa di aver prodotto – tramite uno studio professionale aperto in via Colombo con un socio cinese – un vasto giro di buste paga e documenti falsi, utili a far ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno a cittadini orientali.
Il Tribunale di Prato ha comminato una pena inferiore agli 8 anni richiesti dalla Procura, ma ha condannato Robbi per le contestazioni più gravi e per il reato associativo, riconoscendogli un ruolo attivo, assieme ad altri imputati già condannati in rito abbreviato, nel mettere a disposizione della comunità cinese un pacchetto completo, il cosiddetto “tutto compreso”, di carte, fra cui buste paga attestanti rapporti di lavoro con alcune società fantasma, utili a trarre in inganno l’ufficio immigrazione della Questura nel rilascio dei permessi di soggiorno.
Secondo l’inchiesta, nello studio aperto a Prato, che gestiva la contabilità e le buste paga di diverse centinaia di aziende cinesi, si svolgeva un’attività sistematica di falsificazione, finalizzata all’ottenimento dei permessi di soggiorno, che riguardava anche l’intestazione delle ditte a prestanome e il fittizio innalzamento dei redditi degli stessi imprenditori.
I legali di Alberto Robbi, gli avvocati Gabriele Terranova e Stefano Zanini, preannunciano ricorso in appello, in attesa delle motivazioni della sentenza che saranno depositate entro 90 giorni: “Pensavamo di aver dimostrato l’estraneità di Robbi a quella che era a tutti gli effetti un’attività secondaria e sotterranea che alcuni membri dello studio svolgevano a sua insaputa, custodendo gelosamente una contabilità separata e inviando i proventi in Cina” afferma l’avvocato Terranova.