«Un giovane indiano partì alla caccia di anatre selvatiche sulla riva di un fiume, armato solo di una fionda. Raccolse alcuni ciottoli sul greto e cominciò a scagliarli con tutta la sua forza contro agli uccelli che si fermavano incautamente sulla riva.
Soltanto due ciottoli colpirono a morte due uccelli prima di finire anch’essi nella corrente.
Quando rientrò in città, il giovane aveva due anatre nella bisaccia e ancora uno dei ciottoli in mano.
Nei pressi del bazar, un gioielliere lo fermò con una esclamazione di sorpresa:
Ma è un diamante, quello che hai in mano! Vale almeno mille rupie!
Il giovane cacciatore impallidì e poi si disperò:
Ma che stupido sono stato! Ho usato tutti quei diamanti per uccidere degli uccelli…
Se li avessi guardati bene ora sarei ricco, e invece la corrente li ha portati via!»
Carissimi scolari e studenti,
il racconto che avete appena letto può apparirvi banale. Eppure descrive perfettamente una dimensione del nostro vivere: abbiamo nelle nostre mani, a nostra disposizioni doni abbondanti e preziosissimi: una esistenza agiata, comoda, opportunità quasi illimitate in molti ambiti, tempo a disposizione, possibilità di conoscere e viaggiare e molto altro. Un posto speciale tra questi doni è occupato dalla scuola. Attraverso di essa si possono concretizzare sogni, raggiungere traguardi ambiziosi. Non vi inganni la fatica che questa richiede (ma esistono cose belle ed importanti che si raggiungono senza sforzi e sofferenze?), non lasciatevi irretire neanche dalla noia che a volte si fa sentire: è davvero una opportunità unica, straordinaria. Un popolo cresce nella misura in cui il livello dell’istruzione è alto e generalizzato, come la singola esistenza è anche determinata dalla capacità di giocare bene le possibilità che ci vengono offerte . Ma proprio come nella storia il grande rischio che corriamo è quello di non essere consapevoli di questi doni e di gettarli banalmente.
Nella mia vita tante volte ho ascoltato lo sfogo di persone che si misurano su sterili e dolorosi rimpianti: potevo e non ho fatto, ho sprecato tempo e risorse. Ricordo un mio viaggio in Burkina Faso. Le suore di una grande città avevano offerto a ragazzine meritevoli la possibilità di studiare sottraendole ad un pesante lavoro familiare (già a sette anni molte loro coetanee, oltre ad accudire i fratelli più piccoli, compivano lunghi viaggi per andare ad attingere acqua). Ebbene per queste ragazzine la scuola era diventata non solo un impegno tra i tanti, ma una passione, uno svago, un divertimento un passatempo ed i risultati erano eccezionali. Carissimi vi auguro che questo anno scolastico vi aiuti, guidati dai vostri insegnanti e dirigenti, a compiere questa straordinaria scoperta. Buon viaggio
+ Giovanni Nerbini
Vescovo di Prato