22 Settembre 2022

Festa dei commercialisti, una lezione sull’arte del bene comune

L'iniziativa organizzata per festeggiare il patrono San Matteo


Dall’arte di Ambrogio Lorenzetti e dalla musica di un’orchestra arriva una lezione attualissima per superare i conflitti del tempo presente e contribuire a realizzare il bene comune. A spiegare come gli affreschi del Buon Governo del Palazzo pubblico di Siena e l’armonia in cui si integrano le voci diverse di un’orchestra rappresentano modelli straordinari anche per la vita comunitaria di oggi sono stati, con eccezionale competenza e altrettanta passione, la storica dell’arte Mariella Carlotti e il musicologo Alberto Batisti nel corso dell’iniziativa, promossa ieri pomeriggio  dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Prato per festeggiare il patrono San Matteo. La mattinata si era aperta con la messa celebrata, insieme ai Commercialisti, dal vescovo Giovanni Nerbini che ha sottolineato come anche nella vita professionale si manifesta la vocazione di ogni persona. L’Ordine, proprio per onorare il patrono, ha deciso di dare un contributo per il restauro della cattedrale.

L’arte del bene comune è il tema che ha appassionato, grazie agli interventi di Carlotti e Batisti, i numerosissimi professionisti intervenuti nella chiesa di San Leonardo al Palco. La lezione è evidente: il bene comune – così come lo illustra Lorenzetti nel Trecento o come si esprime nella musica universale dell’Inno alla gioia di Beethoven – diventa concreto solo se ciascuno ci mette del suo e si impegna per fare la sua parte.

“È stato un incontro che ricorderemo davvero a lungo, ringrazio i relatori per i loro straordinari contributi che ci hanno condotto a una riflessione profonda, che ha molto a che fare anche con le difficoltà di oggi – ha sottolineato  Filippo Ravone – Teniamo molto alla giornata del nostro patrono perché costituisce un’opportunità per fermarci a riflette, uscendo po’ dalle urgenze e dalle corse continue dietro le scadenze”.

Carlotti si è soffermata sull’articolato e affascinante affresco di Ambrogio Lorenzetti che doveva far da modello al governo dei Nove, nella Siena dei primi decenni del Trecento. “L’affresco del Buon Governo è in realtà l’immagine del Bene comune – ha evidenziato Carlotti –   penso che mai come in questo momento le mosse della politica nazionale e internazionale devono essere dettate dal bene comune che forse è il patrimonio più importante che abbiamo dimenticato.  Lorenzetti ce lo ricorda mettendo davanti agli occhi dei governanti dei cittadini di Siena gli effetti tanto diversi che nascono dal perseguire il bene comune e il bene proprio”.

Accordarsi è il titolo, quasi un appello, dell’intervento di Alberto Batisti. “Accordarsi è uno dei temi su cui mi piace sempre riportare all’attenzione – ha messo in evidenza il musicologo – nella quotidianità usiamo il termine d’accordo, è una parola musicale che vuol dire appunto cercare l’intonazione giusta di noi con gli altri. Su questo principio potremmo costruire un mondo migliore: molto semplicemente se ognuno di noi cercasse di intonarsi per consonare con gli altri e creare un accordo. La musica del resto è concordia e armonia:  un coro o un’orchestra possono essere modelli da seguire per costruire una società migliore”.